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Giovedì, 28 Mar 2024

L’Ente Parco nazionale del Gargano, con sede in Monte Sant’Angelo (Foggia), istituito con Dpr 5 giugno 1995 con la mission di gestire un’area protetta, sia terrestre che marittima, insiste nel territorio di 18 comuni appartenenti alla Provincia di Foggia (Apricena, Cagnano, Varano Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant' Angelo, Peschici. Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Serra Capriola, Vico del Gargano Vieste). Allo stesso Ente è affidata anche la gestione dell’Area marina protetta delle Isole Tremiti.

Dalla Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2018 dei 22 Enti parco nazionali, redatta dalla Sezione controllo Enti della Corte dei conti, trasmessa alle Presidenze del Parlamento lo scorso 9 luglio, si apprende, tra l’altro, che il Piano per il parco, approvato dal Consiglio direttivo con deliberazione del 30 novembre 2017, è stato aggiornato secondo le risultanze del procedimento di Valutazione ambientale strategica (Vas) e trasmesso alla Regione Puglia che, con nota del 7 settembre 2018, ha richiesto integrazioni, riscontrate dall’Ente con nota del 12 novembre 2018.

Il Piano pluriennale economico e sociale (PPES) è stato deliberato dalla Comunità del Parco il 5 ottobre 2010 e trasmesso immediatamente alla Regione Puglia che, a tutt’oggi, non lo ha approvato, nonostante una formale deliberazione di sollecito adottata, in data 30 novembre 2017, dal Consiglio direttivo dell’Ente.

Il Regolamento del Parco, allo stato, risulta ancora in fase di redazione.

Lo Statuto è stato adottato con decreto del Ministero dell’ambiente del 16 ottobre 2013, in attuazione delle prescrizioni previste dal Dpr n.73/2013.

Quanto agli organi dell’Ente, il Presidente, in carica nel corso dell’esercizio 2018, dopo la scadenza del mandato è stato sostituito dal vice Presidente sino alla nomina del successore, formalizzata con decreto ministeriale del 7 agosto 2019.

Giunta esecutiva e Collegio dei revisori sono stati rispettivamente nominati con deliberazione del Consiglio direttivo del 14 giugno 2017 e con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze in data 5 maggio 2016.

La Comunità del Parco, infine, è costituita dai sindaci dei comuni il cui territorio ricade nell’area dello stesso Parco, oltre che dai Presidenti della Regione Puglia e della Provincia di Foggia.

Sempre dalla predetta Relazione della Corte dei conti, si evince che, con ordinanza del Presidente dell’Ente del 24 luglio 2014, scaduto il mandato conferito a suo tempo al Direttore, in attesa della nomina del successore, le funzioni sono state affidate ad un dipendente inquadrato nell’area C, senza alcun emolumento aggiuntivo; a seguito delle dimissioni del predetto, con ordinanza del 15 settembre 2015, successivamente ratificata dal Consiglio direttivo, l’incarico è stato conferito, fino all’attualità, ad un altro dipendente, sempre di area C.

Il nuovo Direttore è stato nominato con decreto ministeriale del 7 aprile 2020.

Le unità di personale in forza all’Ente, alla data del 31 dicembre 2018, erano pari a 21, tutte di ruolo, con contratto a tempo indeterminato.

Le funzioni di sorveglianza e custodia del patrimonio naturale protetto del Parco nazionale del Gargano vengono svolte ex lege dal Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente (CTCA), con un organico di 41 unità.

La spesa per il personale, esclusa la quota accantonata per il Tfr, alla chiusura dell’esercizio 2018 ha registrato un lieve aumento (2,7%) rispetto al 2017, attestandosi a complessivi euro 782.509 e incidendo nella misura del 32,4 per cento sul totale delle spese correnti.

Con riferimento all’attività istituzionale, l’Ente ha realizzato numerosi interventi nell’Area marina protetta delle Isole Tremiti ed altri sono stati effettuati, in partenariato con altre aree protette, nell’ambito della direttiva Biodiversità del Ministero dell’ambiente. In particolare, l’Ente si è occupato di: monitoraggio ad alta risoluzione temporale-impatto dei cambiamenti climatici sulle faggete vetuste; rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione; studio per il monitoraggio entomologico delle specie endemiche del Gargano.

Quanto al contenzioso, alla fine del 2018, si contavano n. 6 procedimenti pendenti passivi, tutti col patrocino dell’Avvocatura dello Stato, innanzi al giudice amministrativo e al giudice ordinario (di cui 2 in materia di lavoro); 1 procedimento attivo (con l’assistenza di un avvocato del libero Foro), innanzi al giudice civile di secondo grado; 1 ricorso straordinario al Capo dello Stato. L’Ente, inoltre, si è costituito parte civile in procedimento penale innanzi al Tribunale di Foggia.

In merito alla approvazione del conto consuntivo 2018, la Corte dei conti sottolinea che, come già avvenuto nei precedenti esercizi 2014 e 2017, essa è stata deliberata oltre il termine di legge del 30 aprile, per cui la stessa Corte “ritiene che il mancato, reiterato rispetto del predetto termine, oltre ad incidere negativamente sulla regolare gestione contabile, debba essere valutato attentamente dal Ministero vigilante, stante il disposto dell’art.15, c.1bis, del d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 111del 2011. Inoltre, sullo stesso non è stato acquisito il parere obbligatorio della Comunità del Parco”.

Quanto al risultato dell’esercizio finanziario 2018, esso si è chiuso con un forte disavanzo (-4.241.686) - in notevole peggioramento rispetto al dato positivo registrato nel 2017 (+286.914) - per effetto sia della notevole diminuzione dell’avanzo della gestione corrente, risultato pari a euro 76.148 (nel 2017, euro 381.294), che al consistente disavanzo della gestione in conto capitale (-4.317.834, nel 2018; -94.381, nel 2017).

Le entrate correnti non hanno subito variazioni significative rispetto al precedente esercizio, assestandosi sul valore di euro 2.492.734.

I trasferimenti statali, pari a 2.415.865 euro, hanno rappresentato il 96,9 per cento del totale delle entrate correnti, costituiti dal contributo ordinario del Ministero dell’ambiente, pari a euro 2.347.835, e da euro 68.029, quale ulteriore contributo dello stesso Ministero per la gestione delle Isole Tremiti.

Le entrate per vendita di beni e prestazioni di servizi sono state pari ad euro 28.113 (nel 2017, 28.999).

Le spese correnti, pari ad 2.416.586 euro, hanno registrano, invece, un deciso aumento (10,8%). In particolare, le spese per acquisto di beni e servizi hanno segnato un +17 per cento rispetto al 2017.

Nel 2018, le spese per le prestazioni istituzionali sono state pari ad euro 775.349 (-8,8 per cento, rispetto al 2017).

Forte contrazione (-68.7) delle entrate in conto capitale, risultate pari a euro 446.757 (nel 2017, euro 1.429.078). Tale dato negativo è ascrivibile al notevole decremento dei trasferimenti dello Stato, pari a complessivi 371.957 euro (-51%), ed alla totale assenza dei trasferimenti regionali che, nel 2017, erano stati pari ad euro 670.000.

Al contrario, le spese in conto capitale, pari a euro 4.764.591, hanno avuto una fortissima crescita (+312,7 per cento) rispetto al 2017, quando erano state pari a complessivi euro 1.523.458. Esse sono state destinate per il 92 per cento all’acquisizione di beni di uso durevole e di opere immobiliari.

L’avanzo di amministrazione è stato di euro 2.975.649, con una diminuzione del 57 per cento rispetto al 2017, per effetto soprattutto della crescita dei residui passivi su capitoli di spese d’investimento. La quota vincolata del predetto avanzo è risultata pari a 875.358 euro, di cui 845.438 per il Tfr e 29.921 per interventi nella riserva marina.

Anche la gestione economica, nel 2018, ha registrato un disavanzo, pari a 197.252 euro (+62.371, nel 2017), determinato dall’aumento dei costi della produzione, passati da euro 2.734.001 a euro 2.985.617, cui si è sommata la contrazione (-2,7 per cento) del valore della produzione assestatosi a euro 2.492.734 (2.561.592, nel 2017).

ll patrimonio netto, infine, al 31 dicembre 2018, si è attestato a euro 14.793.248, in diminuzione rispetto all’esercizio recedente, a causa del disavanzo economico (-197.252), cui si è fatto innanzi riferimento.

(14 - continua)

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