Redazione
Il blocco delle progressioni economiche e di livello, nonché delle fasce stipendiali, per il personale della pubblica amministrazione, compresi gli enti di ricerca, deciso dal governo con il decreto n. 78/2010, comincia a mostrare crepe.
La circolare del ministero dell’Economia, diffusa il 16 giugno scorso, anziché fare chiarezza ha aumentato l’incertezza.
E’ ormai acclarato che il blocco è solo economico e non giuridico, con la conseguenza che le procedure selettive dovranno essere comunque effettuate, con il contestuale obbligo, però, di versare da subito i contributi previdenziali anche sugli incrementi retributivi bloccati.
Una circostanza questa che fino a oggi non sembra esser stata presa in considerazione dagli enti interessati.