Redazione
La riforma delle pensioni, varata dal governo Monti con D.L. 201/2011, convertito in Legge 214/2011, è già oggetto di dispute interpretative.
In attesa di un provvedimento della Funzione Pubblica, si registra la reazione della Ragioneria Generale dello Stato in merito al limite di età per essere collocati d’ufficio in pensione di vecchiaia (e non anticipata).
Per l’organismo ministeriale, coloro che non hanno maturato il diritto a pensione anticipata al 31 dicembre 2011, saranno collocati in pensione di vecchiaia a 66 anni. Per chi aveva maturato il diritto, la quiescenza per vecchiaia verrà disposta al 65° anno di età.
Nessun provvedimento, infine, per la disciplina della norma che prevede incentivi per chi decida di lavorare fino a 70 anni.