Redazione
La Uil, nei giorni scorsi, ha comunicato, non senza enfasi, di aver avviato una raccolta di firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, “finalizzata all'abrogazione delle norme sulla valutazione, all'abolizione della tassa sulla malattia, alla riapertura della contrattazione, alla stabilizzazione del lavoro precario e contro la mobilità selvaggia”.
In pratica, con la proposta a carattere semi universale, si vorrebbe cancellare tutta la “riforma” Brunetta.
Iniziativa in teoria lodevole, se non fosse che in Parlamento di proposte di legge di iniziativa popolare ve ne sono a decine e nessuna è mai stata discussa.
Ma vi è di più. Qualcuno ricorderà che in un articolo apparso a pag. 21 de La Repubblica del 21 giugno 2008, dal titolo “Contratti pubblici, spunta l’accordo-ponte. Ma per i rinnovi Brunetta vuole il via libera alla sua riforma”,si leggeva che l’intervento di Brunetta alla conferenza di organizzazione della Uil-Pa, che preannunciava la “piccola rivoluzione della pubblica amministrazione”, era stato “applauditissimo”.
Una virata di 360° del tutto inusitata, difficile da giustificare.
Qualcuno ha azzardato l’ipotesi, ma Il Foglietto non ci crede, che trattasi di una manovra d’occasione, in concomitanza con le imminenti elezioni Rsu.