di Antonio Del Gatto
Il 16 aprilre scorso è apparso in Gazzetta Ufficiale il decreto del Presidente del consiglio, datato 23 marzo 2012, che fissa i limite massimo retributivo per emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con le pubbliche amministrazioni statali.
Chi si aspettava che il governo Monti, dopo aver usato la sciabola per dipendenti, pensionati e pensionandi, facesse altrettanto con i grand commis dello Stato è rimasto profondamente deluso.
L’articolo 3, infatti, testualmente recita: “A decorrere dall'entrata in vigore del presente decreto, il trattamento retributivo percepito annualmente, comprese le indennità e le voci accessorie nonché le eventuali remunerazioni per incarichi ulteriori o consulenze conferiti da amministrazioni pubbliche diverse da quella di appartenenza ... non può superare il trattamento economico annuale complessivo spettante per la carica al Primo Presidente della Corte di cassazione, pari nell'anno 2011 a euro 293.658,95”. Il tutto diviso per tredici mesi dà la somma mensile di 22.589,15 euro. Quasi mille euro al giorno.
Una retribuzione tutt’altro che contenuta, che stride rumorosamente con i provvedimenti lacrime e sangue finora adottate da Monti, per non parlare di quelli sfornati da Berlusconi, che ha bloccato i contratti del pubblico impiego fino al 31 dicembre 2013. Salvo proroghe, molto probabili.