Entra in vigore da domani 1° luglio la disciplina fiscale agevolata sui buoni pasto elettronici. La legge di stabilità 2015 ha statuito che, a partire dalla predetta data, l'esenzione fiscale è elevata da 5,29 a 7 euro, ma solo per i ticket elettronici.
Inspiegabile questa disparità di trattamento rispetto ai tradizionali buoni pasto cartacei.
Secondo alcuni, sarebbe un percorso obbligato verso la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica (che qualcuno potrebbe definire 'modernizzazione'), con indubbi vantaggi per tutti. Il lavoratore, ad esempio, oltre al beneficio fiscale sarebbe salvaguardato anche dal rischio di smarrimento o distruzione accidentale del tagliando.
Per altri commentatori, invece, la completa tracciabilità delle transazioni potrebbe rappresentare una vera e propria trappola per il lavoratore, costretto in tal modo a utilizzare l'esatto importo spendibile in un giorno solo, in corrispondenza dell'orario in cui è prevista la pausa pranzo.
Le società concessionarie si stanno organizzando per definire uno standard elettronico unico, in modo da non costringere gli esercenti a dotarsi di differenti lettori della card.
Non altrettanto si può dire per le amministrazioni degli enti di ricerca nessuna delle quali, a quanto ci risulta, si sarebbe finora attrezzata per dotare i propri dipendenti di un buono pasto elettronico, necessario per poter usufruire dell'agevolazione fiscale fin dalla sua entrata in vigore.