Le polemiche dei mesi scorsi, che hanno visto in prima linea la senatrice a vita Elena Cattaneo, non solo non hanno bloccato ma neppure rallentato il progetto varato dal governo Renzi, con il decreto legge 185 del 25 novembre 2015, di realizzare a Milano, all’interno dell’area che ha ospitato Expo 2015, un grande centro di ricerca, che sarà denominato Human Technopole ed accoglierà 1.500 studiosi delle cosiddette scienze della vita.
Lo stanziamento a carico dell’erario previsto per la realizzazione e il funzionamento del centro (circa 35 mila mq.), sarà di circa un miliardo e mezzo di euro, per dieci anni.
Il progetto definitivo, che nei giorni scorsi ha ottenuto il placet del Mef sotto l’aspetto finanziario, pur tenendo conto dei suggerimenti formulati dal panel di esperti internazionali voluto dal Miur, è assai simile a quello messo a punto dal pool di esperti coordinati dall’Istituto italiano di tecnologia (Iit), con sede a Genova, insieme ai tre atenei milanesi (Statale, Politecnico e Bicocca).
Human Technopole accoglierà circa 1500 studiosi di ogni parte del mondo (oltre a tecnici e amministrativi), che opereranno in sette centri di ricerca principali e tre strutture comuni, per occuparsi di genomica di base, malattie neurodegenerative, agroalimentare e nutrizione, big data, scienze della vita e nanotecnologie, per sviluppare ricerca finalizzata alla prevenzione e alla cura del cancro.
A breve, verranno emanati bandi internazionali, per la selezione dei direttori dei sette centri e di un direttore generale.
In attesa della costituzione di un’apposita Fondazione, la gestione della fase di avvio sarà affidata all’Iit.