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Venerdì, 05 Dic 2025

Dopo 25 anni di collaborazione con Google e 9 come amministratrice delegata di YouTube, Susan Wojcicki si è dimessa. È l’ennesima recente uscita di scena di una donna ai vertici.

Storica ed economista californiana, nata nel 1968, Susan ha sviluppato per Google vari software e ha contribuito al lancio di Youtube. Dopo la laurea in storia e letteratura conseguita all’Università di Harvard e dopo un master in Economia e Business administration a Los Angeles, è entrata in Google nel 1997 quando l’azienda, fondata da Larry Page e Sergei Brin, era agli albori e aveva la sede proprio nel garage di casa sua.

Ha sviluppato per Google molti prodotti, quali “Images, Books e Video”. Nel 2006 ha proposto all’azienda di acquistare YouTube, una piccola startup concorrente, e l’ha fatta crescere enormemente. Sotto la sua guida i ricavi hanno infatti raggiunto i 29 miliardi di dollari e gli utenti sono arrivati a 2 miliardi e mezzo.

Su YouTube si possono caricare gratuitamente video, clip musicali, tutorial, film, trasmissioni tv e, come sua promotrice, Susan si è sempre impegnata nel mantenerla aperta e accessibile a tutti.

A 54 anni, Susan ha annunciato che lascerà il posto per motivi personali, parlando di “un nuovo capitolo”, con al centro la famiglia (ha cinque figli), la sua salute e i progetti che la appassionano.

La notizia ha provocato un’ondata di commenti, sia di elogio per una pioniera della tecnologia avanzata che di preoccupazione da parte delle donne che lavorano nel settore per la perdita di un modello importante. Naturalmente la novità ha suscitato anche molte riflessioni legate alle recenti dimissioni di due leader politiche come Jacinda Ardern e Nicola Sturgeon.

Susan Wojcicki non è l’ennesima donna a lasciare i vertici di importanti aziende high tech. Nel 2017, dopo grandi speranze che Marissa Mayer potesse risollevare le sorti di Yahoo come amministratrice delegata dal 2012, si dimise con l’acquisto di Verizon e rivelazioni sulle falle nella sicurezza del motore di ricerca tenute nascoste.

Nel 2022, anche Sheryl Sandberg, 52 anni, si è dimessa da capo delle operazioni di Meta, dichiarando: “Quando ho iniziato questo lavoro speravo di restarci solo cinque anni. Quattordici anni dopo, è tempo di scrivere un nuovo capitolo”. Ed ha aggiunto: “Il problema non è che le donne lasciano i ruoli di comando, è che ce ne sono troppo poche. Nessuno scrive articoli sugli uomini che lasciano posti di rilievo, eppure succede in continuazione. Ma siccome ci sono così poche donne leader è più straordinario quando accade a noi. Dobbiamo rendere ordinario lo straordinario”.

Susan Wojcicki ha promesso che resterà impegnata come mentore di nuove leader e amministratrici delegate, ma ci si chiede se le nuove generazioni di donne, in assenza di modelli, avranno voglia di pagare il prezzo della leadership.

O sono proprio queste donne, che mettono al centro “l’essere umani” e il tempo, il modello della leadership del futuro?

Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni 2020.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

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