Redazione
Sapere dove si trova chi chiama il 112 può accelerare l'arrivo dei servizi di emergenza, ridurre le conseguenze per i feriti e addirittura salvare vite umane.
I call center di 20 paesi dell'Unione Europea (rispetto ai 9 del 2008) forniscono praticamente all'istante ai servizi di emergenza la posizione del cittadino che chiama il 112 grazie a sistemi di localizzazione in modalità "push" (cioè con inoltro diretto dei dati alle centrali operative del 112) o "pull" (cioè su interrogazione esplicita degli operatori) quasi istantanea.
La Commissione Europea ha tuttavia proceduto contro l'Italia dove fino ad ora le informazioni sulla posizione del chiamante non venivano fornite ai servizi di emergenza per le chiamate al 112 provenienti dai telefoni cellulari.
Per tale grave inefficienza, l'Italia dovrà pagare una multa di circa 40 mila euro al giorno, a decorrere dal 15 gennaio 2009 (data della sentenza di condanna da parte della Corte europea).
Complessivamente, ad oggi, la sanzione ha raggiunto la cifra record di 19 milioni e 200 mila euro. Per ovviare all’inconveniente e mettersi in regola con la normativa europea sicuramente sarebbe bastata una somma di gran lunga inferiore a quella che ora l’Italia dovrà sborsare per far fronte all’ennesima condanna da parte dell’Ue.