Il trucco è un gesto antico quanto l’umanità, un rituale che ha attraversato i secoli intrecciandosi con la spiritualità, l’arte e il potere. Non è mai stato soltanto una questione di estetica, ma un atto sacro, un linguaggio silenzioso capace di raccontare chi siamo e chi desideriamo essere.
Fin dall’alba dei tempi, l’umanità ha cercato nel gesto del “mettere in ordine” – kosmeo, dicevano i Greci – una forma di armonia con il mondo. Da questa stessa radice nasce la parola cosmesi, strettamente legata a cosmo: entrambe evocano l’idea di bellezza, ordine e connessione con un principio superiore.
Truccarsi, dunque, non è mai stato solo abbellirsi. È evocare, incarnare, trasformarsi. È un modo per rispecchiare nel volto e nel corpo la perfezione della natura e delle divinità. In molte culture, il trucco ha rappresentato una forma di potere, di protezione magica, di contatto con l’invisibile.
In un antico tempio indiano, a Parsavanath, nel Madhya Pradesh, un altorilievo scolpito nella pietra immortala una donna che si trucca gli occhi con una matita. Ai suoi piedi, un’assistente regge una borsa che somiglia sorprendentemente a un moderno beauty case. È una scena che rivela quanto fosse importante la cura del corpo, anche nei riti spirituali.
Le yogini, custodi di quel tempio, si svegliavano all’alba per dedicarsi a un rituale preciso: ornare il corpo come se fosse un tempio sacro, un gesto di devozione e di potenziamento. Ogni tratto tracciato sul viso diventava un ponte verso il divino, un atto di creatività e di centratura interiore.
La sera, poi, lo struccarsi non era meno significativo. Era un gesto di liberazione, una purificazione dai pesi della giornata, un modo per chiudere un ciclo e restituire al corpo la sua nudità essenziale prima del sonno.
In tutto questo, il trucco assume un valore che va ben oltre l’apparenza. È un modo di prendere posizione nel mondo, di onorare sé stesse e ciò che ci circonda. È memoria, simbolo, arte. È un atto che ci accompagna da millenni e continua a raccontare il nostro desiderio di bellezza, di autenticità, di connessione profonda con ciò che è eterno.
Per approfondire: Luisella Veroli, “Dal cosmo alla cosmesi. La divina seduzione e l'arte del trucco dalla Preistoria al futuro”, Iacobelli Editore, 2016.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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