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di Roberto Tomei
Una norma contenuta nel decreto legge n. 101 del 31 agosto 2013, apparso nella Gazzetta Ufficiale di ieri, scrive la parola fine in merito alle difficoltà interpretative della legge n. 214/2011 di riforma delle pensioni che, a seguito di una circolare della Funzione Pubblica (n.2/2012), obbligava le amministrazioni pubbliche a collocare d’ufficio in quiescenza il personale che alla data del 31 dicembre 2011, prima dell’entrata in vigore della medesima riforma, aveva maturato i requisiti per la pensione: 40 anni di contributi oppure 65 anni di età.