Redazione
Enrico Giovannini, che al momento del suo insediamento all’Istat ha assicurato la massima trasparenza, il 4 aprile scorso ha sottoscritto una delibera con cui chiama un dipendente a far parte, come membro/segretario, del Comitato consultivo per la preparazione a livello regionale del VI Censimento generale dell’Agricoltura, già costituito nel 2008, per una durata di 24 mesi, allo scopo di “analizzare e valutare soluzioni di innovazione tecnica e organizzativa ai fini della progettazione del prossimo censimento”, che, però, si è svolto il 24 ottobre 2010.
Il riferimento al “prossimo censimento” aveva ragion d’essere nel 2008, a due anni dal suo svolgimento, ma nel 2011, a babbo morto, è formula tutt’altro che perspicua.
Delle tre, una: o nel conferimento dell’incarico del 4 aprile c’è stata una grossolana svista o l’Istat intende ripetere il Censimento già fatto (ipotesi seducente ma faticosa) oppure l’ente forse si sta già preoccupando del VII Censimento, quello del 2020.
Tale ultima ipotesi appare davvero remota e sarebbe un eccesso di prudenza.