Giornale on-line fondato nel 2004

Martedì, 07 Mag 2024

La canicola romana non ferma il Consiglio di Stato, che anche in piena estate, con sentenza n.4162 del 4 agosto 2014, non ha perso l’occasione per bacchettare l’amministrazione, nella specie la regione Marche, in merito a una vicenda concorsuale nella quale, come suol dirsi, era accaduto di tutto e di più, con punte di tanto involontaria quanto autentica comicità, degna delle migliori commedie di Totò e De Filippo.

In concreto, al supremo organo di tutela della giustizia nell’amministrazione è toccato, infatti, ribadire principi che dovrebbero naturaliter far parte non già del patrimonio giuridico bensì del senso comune di ogni amministratore della cosa pubblica.

Si fa fatica, invero, a comprendere come mai ci sia voluta una pronuncia del giudice (due, per la verità, se si tiene conto anche di quella del Tar) per far capire all’amministrazione, la quale proprio non se ne dava per inteso, che 1) le commissioni di concorso devono essere composte da esperti nelle materie oggetto delle prove, sicché non può la regione indire un concorso per dirigente e farlo gestire da una commissione totalmente ignorante in materie giuridiche, dove totalmente va inteso nel senso che nessuno dei suoi componenti masticava di diritto; 2) sussiste una chiara situazione di incompatibilità, tale da imporre l’astensione, nel caso in cui risulti che un componente della commissione di concorso (nella specie si trattava di un architetto) abbia partecipato in qualità di candidato nello stesso periodo a un concorso per il quale era stato nominato presidente della commissione giudicatrice un ingegnere, che invece partecipava quale candidato al concorso nel quale faceva parte della commissione l’architetto. Qui non c’è bisogno di nessuna prova degli effetti pregiudizievoli di questo intreccio, dato che la reciprocità di posizioni tra esaminando ed esaminatore altera inevitabilmente la serenità di giudizio, compromettendo la procedura concorsuale; 3) le prove orali devono essere pubbliche.

Quanto ai primi due punti, è evidente che si tratta di cose che non si devono fare. Lo sanno tutti, ma forse c’è chi pensa di poterla fare franca, magari confidando sull’ignoranza altrui. Non è  che tutti possono essere a conoscenza dei diversi “intrecci” che esistono al mondo o che determinate persone non siano adeguatamente giurisperite, come invece richiesto dal bando. Dove l’amministrazione ha proprio esagerato è stato sulle modalità di svolgimento delle prove orali, che non solo si sono tenute a porte chiuse senza consentire a nessuno di assistervi, ma addirittura apponendo sulla porta della stanza un vistoso cartello, tanto chiaro quanto inopportuno, con la dicitura “Non disturbare”.

Quando è troppo è troppo. Vien quasi da pensare che l’amministrazione abbia tratto ispirazione da Totò: “Ma sì, abbondiamo. Virgola, punto e punto e virgola”.

empty alt

Nuovo target terapeutico per il glioblastoma

Il glioblastoma è la forma più aggressiva di tumore cerebrale nell’adulto e le opzioni...
empty alt

"La pace è l'unica strada", l'altro ebraismo di David Grossman

Ho appena finito di leggere un libretto dello scrittore israeliano David Grossman. Una raccolta di...
empty alt

Nullo licenziamento lavoratore con patologia oncologica che supera periodo comporto

Con sentenza n. 11731/2024, pubblicata il 2 maggio scorso, la Corte di cassazione ha rigettato il...
empty alt

Premio “Ellen Richards”, la prima borsa di studio per giovani ricercatrici

L’“Ellen Richards Awards” è stato uno dei primi e più prestigiosi riconoscimenti per le...
empty alt

“Una spiegazione per tutto”, film della settimana proposto dal Foglietto

Una spiegazione per tutto, regia di Gábor Reisz, con Adonyi-Walsh Gáspár (Ábel), István...
empty alt

Spoltore, antica Fonte Barco prima restaurata e poi abbandonata al degrado

Scrivo contro il restauro dell'antica Fonte Barco a Spoltore, comune a poco meno di 8 km. da...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top