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Venerdì, 05 Dic 2025

In un mio articolo apparso sul Foglietto del 7 ottobre 2014 ho sottolineato un comportamento alquanto diffuso nell'Accademia Italiana, vale a dire la trasformazione di punti di vista scientifici oppure visioni differenti sul futuro dell'Università e conseguenti politiche da adottare, in attacchi personali, che sfociano a volte nella diffamazione personale, comportamento ormai noto come il metodo Boffo.

Ebbene, quanto riporto sotto é l'esemplificazione dell'applicazione del metodo Boffo, addirittura al doppio: vengo diffamato da un collega Universitario riguardo una vicenda di presunta calunnia grave nei miei confronti della quale si è reso responsabile il Vice Sindaco di Napoli, Tommaso Sodano. Calunnia per la quale la Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto a mia difesa, d'ufficio, il rinvio a giudizio dello stesso Vice Sindaco (accolto dal GIP, con fissazione del processo al prossimo 20 settembre).

La spiacevole vicenda è sorta in relazione al mio incarico di CTU relativa alle indagini sulla bonifica dei siti ex industriali di Bagnoli e per quelle relative al rilascio dei permessi per consentire all'Amministrazione Comunale di Napoli di organizzare le gare preliminari della America's Cup nella Baia di Bagnoli. Permesso che fu negato dalla Procura di Napoli, anche a seguito degli esiti tecnici delle mie consulenze tecniche.

I siti ex industriali, peraltro, sono stati sequestrati e, per reati di varia natura, sono oggetto di un processo che vede coinvolti numerosi personaggi pubblici Napoletani e Nazionali.

La notizia del rinvio a giudizio del Vice Sindaco Sodano é stata ampiamente divulgata dai giornali napoletani (Il Mattino, Il Corriere del Mezzogiorno) con articoli che mettevano ben in risalto che io in questo processo sono la vittima di quella che considero la prima applicazione del metodo Boffo, vale a dire la presunta calunnia esercitata da un politico verso un Professore, che semplicemente si é permesso di fare il suo dovere nel rispetto di un mandato ricevuto dalla Procura della Repubblica.

Ho personalmente diffuso le notizie stampa nell'ambito della mia struttura di appartenenza.

Ebbene, a fronte della presunta calunnia per la quale sono vittima (prima applicazione del metodo Boffo), un docente del mio Dipartimento va in giro per l'Italia, raccontando, in relazione alla vicenda che ha determinato il rinvio a giudizio del Vice Sindaco, che sarei colpevole di "un episodio di corruzione", in relazione al mio incarico su Bagnoli (seconda applicazione del metodo Boffo). Vale a dire invertendo i ruoli fra vittima e carnefice, si abbandona nei miei confronti a spregevoli diffamazioni con colleghi non Napoletani, non informati sulle vicende oggetto dell’azione penale.

Registro che, mentre la mia integrità morale sul problema (e su altri temi di impegno civile) è stata pubblicamente difesa sia da esponenti dell’Istituto per gli Studi Filosofici che in seno al Consiglio Comunale di Napoli (in particolare, dal Consigliere Carlo Iannello), lo stesso non si verifica all’interno del mio Dipartimento, dove tutti sono stati informati dei comportamenti del menzionato "collega".

Ovviamente ritengo questo molto grave, ma così va il mondo e, quindi, non mi interessa più di tanto.

Ma, non mi stancherò mai di ripetere, che un conto é lo scontro dialettico scientifico e la diversità di opinioni sulla politica universitaria, altro conto è la diffamazione personale.

Come ho scritto sul citato articolo apparso sul Foglietto del 7 ottobre scorso, sarebbe auspicabile che le due cose venissero nettamente distinte e soprattutto che, chi ha ruoli istituzionali, prendesse nettamente posizione nei confronti di chi si rende attore di tali censurabili comportamenti.

Questo, però, succede assai di rado, anche perché purtroppo vengono, sempre più spesso, elevati a cariche istituzionali personaggi non assolutamente all'altezza, sia per capacità scientifiche che umane.

E il risultato non può che essere quello che é sotto gli occhi di tutti nelle cronache quotidiane del nostro Paese.

* Professore Ordinario in Geochimica Ambientale presso l'Università di Napoli Federico II e Adjunct prof. presso Virginia Tech, Blacksburg, VA, USA

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