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Lunedì, 13 Mag 2024

altNel sistema di valutazione messo in atto dal Miur, attraverso i consulenti strapagati dell'Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), impazzano bibliometria, valutazione SUA e altro, il tutto subito acriticamente da tutta la comunità scientifica senza fiatare.

Se l'Anvur ha prodotto qualcosa di buono cerchiamo di mantenerlo, ma rottamiamo tutto il resto. Tra le facezie dell'Anvur in occasione del conferimento ad Higgs del Premio Nobel per la Fisica, ci fu un esilarante intervento di un componente della Commissione Anvur, il quale sosteneva, purtroppo con grande supponenza, che in Italia, secondo le regole di detta Commissione, Higgs non avrebbe mai ottenuto il Premio Nobel.

Il predetto componente della Commissione, neppure si rendeva conto che la circostanza del potenziale non riconoscimento a Higgs del Nobel in applicazione delle direttive Anvur, avrebbe dovuto indurre a delle serie riflessioni in merito alla bontà delle regolette emanate dalla stessa Anvur in Italia.

Ben pochi si prendono la briga di mettere in evidenza i paradossi che vengono prodotti dalla cieca, spesso ottusa, applicazione delle direttive Anvur. L'assurdità della valutazione attraverso le mediane dei Settori Scientifico Disciplinari (SSD), all'interno di discipline già di per sé molto ristrette è esemplificativo.

Ma purtroppo quasi tutti accettano una direttiva, che tra l’altro non è una Legge, che ha determinato la premialità (Idoneità Nazionale) di chi supera appena le mediane di un SSD, dove abbondano mediocrità conclamate, rispetto ad ottimi Ricercatori/Docenti, che hanno avuto lo "svantaggio" di dovere prendere come riferimento le mediane espresse da Ricercatori/Docenti (di categoria superiore) di ottimo livello nel proprio SSD.

Il basso profilo bibliometrico di un determinato SSD è tale perché si tratta di un settore particolarmente difficile o complicato tale da non consentire una produzione scientifica adeguata da parte di valenti Ricercatori? Ebbene no, si tratta spesso semplicemente di settori, autoprotetti, che esprimono una capacità scientifica molto scadente.

E allora cosa fa il sistema, tramite l'Anvur? Si inventa una regoletta che determina la promozione dei mediocri a scapito di tanti eccellenti. Insomma si mette in pratica il dettato evangelico secondo il quale gli ultimi saranno i primi… Altra assurdità nella valutazione dell'Idoneità Nazionale è quella di valutare l'attività scientifica di un Ricercatore X a partire dall'anno della sua prima pubblicazione, anche se prodotta da privato cittadino.

Ne deriva che un Ricercatore si ritrova ad avere una penalizzante fittizia anzianità di servizio, che non corrisponde assolutamente alla realtà.

Ma nessuno dei consulenti Anvur sa, per esempio, che la valutazione di una conferma in ruolo all'estero la si ottiene sulla base di una Tenure Track Position, vale a dire che si viene assunti per 5 anni, e dopo 5 anni si viene valutati se meritevoli o meno di ottenere la conferma nel ruolo (tenure) sulla base di ciò che si è prodotto nei 5 anni precedenti, e non su quanto si è fatto da privato cittadino (vale a dire in un ruolo … inesistente!).

Comunque, riguardo al problema della riforma del sistema universitario nel suo complesso, le regolette Anvur rappresentano solo un percorso accidentale, forse con anche qualche nota positiva. Il problema è molto più a monte, è sistemico; e se non si eradica il problema dalle fondamenta non si viene a capo di nulla.

Come spiegato in un altro mio intervento, si spera solo che qualcuno intervenga drasticamente sulla attuale struttura che caratterizza l’Università italiana, partendo dalla riforma assoluta da farsi: l'eliminazione dei SSD, retaggio corporativo del fascismo che ancora perdura nei nostri Atenei, cancro da estirpare se si vuole veramente mettere in carreggiata l’Università Italiana rispetto ad altri Paesi avanzati.

La presenza cancerogena dei SSD fa sì, per esempio, che un Medico specialista in Ortopedia o altro, non possa insegnare in un corso di base di medicina generale; oppure che un geochimico non possa insegnare in un corso di geologia di base, e così via per tante altre aree culturali.

Per il corso X ci vuole il docente di quel SSD! Questo comporta il gonfiamento oltre misura degli organici Universitari senza una reale necessità.

E' sostenibile in un qualsiasi Paese avanzato che, per esempio, un corso di Laurea con meno di 100 iscritti all'anno abbia un organico di oltre 50 Docenti? Per continuare a fare questi giochetti si "crea" nei Dipartimenti prima l'esigenza didattica per chiedere poi al Centro risorse per settori cosiddetti "sofferenti".

Nella sostanza, attraverso questo modo di intendere la cosa pubblica, in un Dipartimento, maggioranze fittizie molto interessate al proprio orticello, articolano prima l'organizzazione della didattica in funzione dei SSD, per poi reclamare al centro nuovi posti per il proprio SSD in pseudo-sofferenza. Il tutto ovviamente nel nome degli "interessi" degli studenti; in realtà si tratta della salvaguardia dei biechi interessi dei Docenti.

Fra le cose assolutamente da fare vi è quella della Docenza Unica, articolata in tre livelli, equivalenti agli attuali Ruoli di Ricercatori, Associati e Ordinari. Sempre nei Paesi con i quali dovremmo competere, esistono le figure di Assistant, Associate e Full Professors, tutti docenti di ruolo.

Per passare dalla posizione inferiore a quella superiore, non si bandisce nessun concorso. Ogni Università stabilisce chi deve passare di categoria (con conseguente aumento salariale) sulla base della produttività scientifica (prevalente) e didattica di ognuno.

Vengo, infine, alla necessità di fare una chiara distinzione fra Teaching University e Research University. La Teaching University dovrebbe corrispondere all'insegnamento nella Laurea Triennale, mentre la Research University dovrebbe identificarsi con la Laurea Magistrale e Dottorato di Ricerca.

Va da sé che i Docenti non in possesso di adeguato curriculum scientifico non dovrebbero accedere alla Research University, e conseguentemente non dovrebbero avere accesso al tutoraggio di Dottorandi. Questo è quanto succede ed esiste in tutto il mondo avanzato, dagli Usa, all'Europa, all'India, alla Cina.

In realtà, la resistenza ad ogni forma di cambiamento denota solo una difesa ad oltranza degli interessi corporativi dei Docenti a rinunciare a loro privilegi medievali, con gli studenti a svolgere il comodo ruolo degli utili imbecilli funzionali ai giochini dei Docenti, giochini che si potrebbero smontare facilmente, eliminando i SSD, e stabilendo, quantomeno per macrosettori molto ampi, che tutti i docenti sono titolati a fare TUTTI i corsi di base (che di solito sono quelli più affollati). Così si eviterebbero tante sofferenze … "agli studenti e all'erario (attraverso la moltiplicazione dei pani e dei pesci di Docenti inutili, ma soprattutto, spesso, non all'altezza del compito).

*Professore Ordinario in Geochimica Ambientale presso l'Università di Napoli Federico II e Adjunct prof. presso Virginia Tech, Blacksburg, VA, USA

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