Alle tre circa del 15 novembre 2014, dopo 60 ore di lavoro, la batteria principale di Philae, come era previsto, si è scaricata. Philae potrebbe però risvegliarsi in estate grazie alle batterie di riserva alimentate da pannelli solari. Philae è riuscita a perforare la superficie della cometa e si stanno analizzando i campioni prelevati che ci diranno molto sulle origini della vita e l'evoluzione della terra.
A colloquio con Ersilia Vaudo Scarpetta, astrofisica e capo del coordinamento degli stati membri dell'Agenzia Spaziale Europea, dove lavora da 23 anni. In passato ha collaborato per quattro anni all'ufficio dell'Esa di Washington, occupandosi delle relazioni con la Nasa.