Comunicato Usi/RdB-Ispra
Il 10 maggio 2010 si è svolto l’incontro con l’Amministrazione Ispra su due punti all’odg: la consegna della bozza, in allegato, elaborata
dall’Amm.ne sulla “missione” dell’ISPRA ed una prima comunicazione sulla questione delle sedi dell’Istituto.
La bozza è stata illustrata dal sub commissario Laporta, ed è stato chiesto a Usi/RdB di fornire commenti ed emendamenti entro quindici giorni.
Dall’illustrazione ricevuta emergono fin d’ora alcuni punti su cui sarà importante fare chiarezza (per esempio il modello strutturale dell’istituto e l’istituzione, in parallelo/alternativa ai dipartimenti, di “Centri Nazionali” su alcune tematiche particolari).
Sulla questione delle sedi, ci è stato assicurato che NESSUN contratto è stato firmato per il ventilato trasferimento della sede di via Curtatone.
I fatti, al momento sono i seguenti:
- l’amministrazione non ha intenzione né possibilità finanziare di sostenere il canone di locazione attuale di via Curtatone (che tra l’altro, con la fuoriuscita del R.I.D., lascia a nostro carico anche il 6° piano, ora non utilizzato);
- L’ipotesi di una sede unica per l’ISPRA (o ISPRA + Ministero Ambiente) è difficilmente attuabile nel breve periodo;
- L’amministrazione indica come prioritaria la vicinanza delle sedi ISPRA a quella del Ministero;
- E’ stata tuttavia eseguita una ricerca di mercato per una sede “SOLO in zona limitrofa a via Brancati” (e questo contrasta col punto precedente…o no?);
- L’amm.ne dice che i prezzi per metroquadro di uffici in zona centrale si aggirano sui 500€ mentre in zona Brancati sui 300€;
- L’Amm.ne ha un capitolato che descrive il fabbisogno degli spazi per la sede che dovrebbe sostituire via Curtatone e per la sede unica e si è impegnata a consegnarne copia al sindacato;
- L’Amm.ne afferma che non vi siano spazi demaniali disponibili in zona centrale. Al riguardo, però, Usi/RdB ha segnalato lo stabile ex LL.PP. dinpiazza della Croce Rossa.
La nostra impressione è che L’Amm.ne non abbia intenzione di procedere autonomamente alla definizione di un “piano sedi ISPRA”, benché vi sia uno stanziamento specifico, ma attenda le mosse del Ministero. Questa politica dei “passi intermedi” però rischia di essere doppiamente negativa, per i lavoratori e per le casse pubbliche.
La nostra proposta è quella di spingere per la definizione del piano sedi in maniera condivisa, indipendentemente dall’orientamento del Ministero e, nell’immediato, di tentare di rinegoziare il canone di locazione di via Curtatone o in subordine di effettuare una ricerca non esclusivamente “brancaticentrica”.
Appena l’Amm.ne ci fornirà il capitolato della logistica, ci impegneremo ad integrare le soluzioni parziali finora prospettate.
- Inoltre l'Amm.ne ha posto la necessità di avere una sede unica per i laboratori sostenendo l'ipotesi che i laboratori debbano essere collocati fuori dai centri urbani, per questo Castel Romano appare una buona collocazione
Per quanto ci riguarda, l'ipotesi di un polo laboratoristico è limitativa rispetto alle realtà professionali rappresentate dalla ricerca dell'Ispra e chiediamo la realizzazione di una sede operativa e/o di sperimentazione con spazi dedicati anche alla realizzazione di piccoli progetti pilota proprio nello spirito della ricerca applicata che era, ad es., affidata all'ex Icram.
La sede di Casalotti offre queste possibilità ed è in grado di ospitare anche i laboratori di Castel Romano, l'indennità di occupazione è di solo 250 mila euro l'anno e si tratta di oltre 6000 mq in un comprensorio di ben 14 ettari.Si tratta anche in questo caso di dimostrare l'economicità dell'operazione a parità di requisiti almeno con riferimento agli edifici.