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Mercoledì, 03 Lug 2024

alt“Chi è senza colpa”, di Mikael R. Roskam , con Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini, Elizabeth Rodriguez, James Frecheville, durata 106’, nelle sale dal 20 marzo 2015, distribuito da 20th Century Fox.

Bob Saginowski (Tom Hardy), all’apparenza, sembra un ragazzone con qualche rotella fuori posto, il semplice barista di un malfamato sobborgo newyorkese.

Quasi incastrato in un mondo tutto suo, l’uomo lavora per il cugino Marv (James Gandolfini), ex delinquente di mezzatacca con ambizioni da gangster, in una delle tante attività gestite dalla mafia russa, per riciclare denaro.

Un’inspiegabile rapina e l’incontro/scontro con un cucciolo di pitbull e la bella Nadia (Noomi Rapace) scateneranno una catena di eventi che mostrerà la vera natura del silenzioso e stralunato Bob.

Brooklyn come Centocelle. In fin dei conti non c’è molta differenza tra questi non luoghi, quartieri identici fatti di chiese, bische e omertà, dove si va a vedere la partita la domenica e si chiude un occhio sui piccoli traffici quotidiani. Piccoli villaggi urbani in cui tutti conoscono tutti e dove si aggirano bulli pieni di parole grosse e nascosti ma letali personaggi.

L’America ritratta dal belga Michael R. Roskam (candidato all’Oscar per il miglior film straniero con il suo notevole esordio Bullhead) e, soprattutto, dall’acclamato scrittore di Mystic River Dennis Lehane (il suo Animal Rescue è il racconto su cui si basa la sceneggiatura) è una periferia di intenti, crocevia tra legalità e crimine, purgatorio di anime dannate in cerca di possibilità, di redenzioni o di ascese vertiginose.

In bilico tra il noir emotivo di James Gray e il dramma proletario di Scott Cooper, Chi è senza colpa si dimostra un crime movie onesto, dallo sviluppo narrativo lineare e accomodante.

I personaggi di Roskam/Lehane sono figure ben distinte, stereotipi classici che trovano nella storia, consapevolmente, il compimento del loro destino segnato.

Mentre il frustrato Gandolfini (ultima immensa interpretazione del grande attore italo-americano prematuramente scomparso) e il cialtronesco Matthias Schoenaerts (interprete sempre più interessante) sono personaggi destinati alla distruzione, Noomi Rapace è la bella “principessa” che sarà salvata e il manniano John Ortiz il poliziotto intelligente che rimarrà con un pugno di mosche in mano, è proprio nella costruzione dell’eroe che il film trova il suo punto di forza.

Oltre il suggestivo ritratto sociologico dell’ambiente, il film è efficace ma limitato. E’ la forza recitativa del fuoriclasse Tom Hardy (Ben Affleck in The Town aveva raggiunto ben altre vette) a rendere Chi è senza colpa un film diverso dalla media. L’attore inglese, infatti, con un gioco di toni sfumato, con un’interpretazione misurata al dettaglio (come al suo solito), trasforma il suo Bob da personaggio scontato a motore narrativo imperdibile.

Una prova recitativa sfaccettata e originale, che ben s’inserisce e si contrappone al meccanismo fin troppo oliato del racconto.

alt*critico cinematografico

 

 

 

 

 

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