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Giovedì, 04 Lug 2024

Ponzio Pilato. Un enigma tra storia e memoria di Aldo Schiavone, Einaudi Editore, Torino, 2017, pp.215, euro 12.

Recensione di Roberto Tomei

Indubbiamente una delle figure tra le più note della storia, Ponzio Pilato, il prefetto della Giudea della Roma imperiale, è stata al centro di numerosi studi sia storici che religiosi. Per ovvi motivi: non a tutti, infatti, è capitato di trovarsi a processare un personaggio del calibro di Gesù, la cui comparsa ha segnato in modo indelebile la storia dell’umanità.

L’indagine svolta da Schiavone si è andata così dipanando tra “storia e memoria”, con occhi (e orecchi) sempre attenti sia alla lezione dei Vangeli, soprattutto a quello di Giovanni, che alla lezione degli storici, in particolare alle opere di Flavio Giuseppe e Filone di Alessandria. Questi i “nuclei” che l’autore dice di aver “cercato di mettere a frutto”, con l’avvertenza, da un lato, a “non esagerare la distanza fra storia e memoria” e, dall’altro, a non “sovrapporre al binomio fra storia e memoria quello fra autentico e falso, rispetto al piano degli eventi”.

Fra tutti, figure della memoria e personaggi storici elencati da Schiavone, a Pilato spetta il ruolo centrale e “la valutazione del suo comportamento … ha provocato lungo i secoli scontri e lacerazioni senza fine”. Solo nella letteratura tra XIX e XX secolo, basti ricordare due lavori memorabili, come quelli di Anatole France e Michail Bulgakov.

Senza farsi sovrastare dai tentativi compiuti prima, l’autore dichiara di essersi avvicinato a Pilato cercando di “districare ed estrarre un filo di trama ragionevolmente solida da quel labile e frammentario amalgama, insieme aggrovigliato e lacunoso, in cui sembra annegare ogni ricostruzione plausibile”.

Ebbene, dopo aver letto il suo libro, non solo possiamo dire che Schiavone è riuscito benissimo nell’intento, ma anche che da quell’amalgama è stato capace di trarre quasi un romanzo, tanto il lettore si compenetra nella sua ricostruzione degli eventi, che tocca il suo culmine nelle stupende descrizioni del dialogo tra Pilato e Gesù e della “sorda e silenziosa battaglia tra il prefetto e i giudei”.

Ma molto interessante, in quanto raramente oggetto di trattazione, si rivela anche l’ultimo capitolo del libro, significativamente intitolato “Nell’ombra”, in cui sono descritti gli ultimi anni di Pilato, allorché la sua vita “torna a scivolare in un buio non meno fitto dell’oscurità che l’aveva avvolta in precedenza”.

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