Nei giorni scorsi, la Sezione controllo sugli enti della Corte dei conti ha depositato la Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria 2016 dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), ente pubblico di ricerca il cui compito è quello di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale.
Dal documento redatto dai giudici contabili, si apprende, tra l’altro, che il rendiconto relativo all’esercizio 2016 evidenzia un disavanzo finanziario di competenza di euro 5.295.169 (nel 2015 il disavanzo era stato pari ad euro 5.239.531).
Al rguardo, la Corte ha richiamato l’attenzione dell’ente sulla necessità di porre in essere misure, sul fronte delle entrate e delle spese, idonee a sanare lo squilibrio finanziario di competenza.
I dati definitivi della gestione di competenza, infatti, evidenziano, complessivamente accertamenti pari ad euro 759.594.471 ed impegni pari ad euro 764.889.640.
Il risultato negativo della gestione in conto capitale è stato in parte compensato da quello positivo della gestione corrente, atteso che si è registrato un avanzo di amministrazione di euro 255.564.632, anche se in lieve flessione rispetto all’importo dell’esercizio 2015, che era stato pari ad euro 259.507.647.
Il risultato economico negativo per euro 20.496.806, da ricondurre ai maggiori costi sostenuti dall’Agenzia per la contribuzione ESA, risuta comunque inferiore a quello dell’anno precedente, ad euro 35.437.425.
Il patrimonio netto è risultato pari ad euro 568.851.268, diminuito del 3,48 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2015 (che era stato pari ad euro 589.348.074), a causa della perdita d’esercizio.
Quanto al contenzioso, la Corte evidenzia che l’Agenzia ha corrisposto un importo pari ad euro 839.409, per riconoscimento di debiti relativi ad attività di collaudo e rimborsi spese legali.
In materia di rapporto di lavoro, il contenzioso ha riguardato, in particolare, questioni relative all’esclusione dai bandi di concorso, alle procedure di stabilizzazione, all’inquadramento ed al riconoscimento di mansioni superiori.
Sono stati definiti, in questo ambito, 18 giudizi, mentre 48 sono ancora in attesa di definizione. Del contenzioso riguardante la nuova sede dell’ASI, nel 2016 – precisa, infine, la Corte - quattro giudizi sono ancora pendenti, tutti innanzi al Tar del Lazio.