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Domenica, 28 Apr 2024

Il CdA del Consiglio nazionale delle ricerche, con delibera n. 110 del 20 giugno 2018, ha autorizzato la stipula di un nuovo contratto di locazione per il complesso immobiliare sito in zona Piano Lago – Mangone (CS), già sede dell’Istituto di scienze neurologiche. Il contratto, decorrente dal 1° luglio 2018, prevede il pagamento di un canone di locazione di € 163.150,00 in luogo di € 520.000,00 pagati sino al 30 giugno.

Tale vicenda contrattuale, sin dal 2013, è stato oggetto di diversi articoli del Foglietto, approdata anche in Parlamento con due atti di sindacato ispettivo (primo firmatario, Nicola Morra) presentati durante la precedente legislatura (n. 4-01670 del 11/02/2014 e n. 4-07551 del 23/05/2017), e assurta alla ribalta della stampa nazionale (Panorama, Quotidiano della CalabriaCorriere della Sera, Striscia la notizia).

La vicenda della locazione del complesso immobiliare in Mangone (CS) inizia il 15 novembre 1990, quando l’allora presidente dell’ente di piazzale Aldo Moro sottoscrive un contratto di locazione per il complesso immobiliare di circa 4.600 mq commerciali relativi a fabbricati da ristrutturare e circa 9.700 mq di spazi esterni, ubicato in una zona extraurbana. Il canone pattuito è di un miliardo e cento milioni di lire, oltre Iva (pari a € 676.042,08).

Il contratto prevede, tra l’altro, la corresponsione a titolo di anticipo canone e caparra dell’importo di due miliardi e duecento milioni di lire oltre Iva (pari a € 1.352.084,16) ed un’opzione per l’acquisto dell’immobile da parte del Cnr al prezzo di tredici miliardi di lire (in euro 6.713.939,69).

Successivamente, nel settembre del 1993, con atto aggiuntivo al contratto originale del 15 novembre 1990, la superficie locata viene ampliata di ulteriori 1.054 mq, facendo lievitare il canone di locazione annuo di ulteriori duecentodieci milioni e ottocentomila lire, oltre Iva, che così sale a un miliardo trecentodieci milioni e ottocentomila lire, oltre Iva, che in euro risulta pari a 805.596,33.

Tuttavia, è solo dal 1995 che lo stabile viene realmente utilizzato dal Cnr, per ospitare i pochissimi dipendenti (meno di 10) dell’Istituto di Medicina Sperimentale e Biotecnologie. Nel 2002, lo stabile diventa la sede del neocostituito Istituto di Scienze Neurologiche, ospitando al massimo della sua espansione (nel periodo 2005-2011) una settantina di dipendenti, via via diminuiti fino agli attuali 20 (dicasi: venti).

Alla scadenza novennale del contratto, nel gennaio 2001, il Cnr rinnova la locazione fino al 2 aprile 2010, ad un “nuovo canone ridotto” di lire 1.369.042.000 più Iva, pari ad euro 848.461,42, e con una clausola che riconosceva al Cnr “di avvalersi della facoltà di recesso anticipato, con preavviso di almeno dodici mesi, da comunicarsi con lettera raccomandata A.R.”.

Trascorrono gli anni e il Cnr mantiene la locazione dell’immobile al canone siccome sopra pattuito.

Dopo 22 anni di locazione, il 13 novembre 2012 la proprietaria dell’immobile (Immobiliare Piano Lago Srl) motu proprio scrive al Cnr, proponendo uno sconto del 40% sul canone di locazione a far data dal 1° gennaio 2013.

Tale offerta di riduzione del canone di locazione viene ignorata dall’Ente per oltre un anno. Il singolare fatto è oggetto di atto di sindacato ispettivo n. 4-01670 presentato al Senato in data 11 febbraio 2014. Dopo appena dieci giorni - quando si dice la combinazione – l’ente di piazzale Aldo Moro comunica alla proprietà l’accettazione della proposta di riduzione del canone da € 842.646,68 ad € 505.588,01.

Quasi contestualmente, il 10 marzo 2014, il Cnr incarica, con atto formale, all’Agenzia delle Entrate di determinare il più probabile valore in regime di libero mercato del complesso immobiliare di Mangone (CS). Con raccomandate del 20 e del 27 maggio 2014, l’ente di piazzale Aldo Moro trasmette all’Agenzia la documentazione comprovante gli interventi realizzati a proprie spese sull’immobile, con espressa richiesta di escluderli dalla valutazione.

Singolarmente, senza attendere la stima richiesta, in data 28 maggio 2014, il Cnr sottoscrive un nuovo atto aggiuntivo al contratto di locazione in essere, che ridetermina il canone di locazione annuo in € 520.000,00, a far data retroattivamente dal 1° marzo 2013.

Successivamente alla sottoscrizione di quest’ultimo atto aggiuntivo, in data 14 luglio 2014, il Cnr conferisce all’Agenzia delle Entrate un ulteriore incarico affinché questa volta effettui la stima del canone di locazione del complesso di Piano Lago di Mangone (CS). L’Agenzia, il 12 settembre 2014 comunica per iscritto all’ente di piazzale Aldo Moro che il probabile valore (di acquisto) in regime di libero mercato del complesso immobiliare è pari a € 2.631.450,00 e “che il più probabile reddito annuo ritraibile, ossia il canone annuo di locazione del complesso immobiliare in argomento è pari ad Euro 163.150,00”.

Di fronte a siffatta valutazione del canone annuo di locazione, datata 12 settembre 2014, inferiore di ben 356.850,00 euro rispetto a quello pagato alla società proprietaria dell’immobile, forse tutti, ma proprio tutti, si sarebbero avvalsi della facoltà di recesso, con un preavviso scritto di 12 mesi. Il Cnr, invece, ha atteso quasi 3 anni, vale a dire giugno 2017, per inviare alla società proprietaria dell’immobile formale disdetta del contratto di locazione  de quo, a far data dal 1° luglio 2018.

Siamo, quindi, dopo 28 anni e 9 presidenti succedutisi medio tempore alla guida del più grosso ente di ricerca del Paese, all’epilogo della vicenda.

Il CdA, con la citata delibera n.110 del 20 giugno scorso ha autorizzato “l’Ufficio Sviluppo e Gestione del Patrimonio Edilizio della Direzione Centrale Supporto alla Rete Scientifica e Infrastrutture a procedere alla stipula di un nuovo contratto di locazione con l’Immobiliare Piano Lago per il complesso immobiliare sito in Piano Lago - 87050 Mangone (CS) oggetto del precedente contratto di locazione e successivi atti aggiuntivi, utilizzati come sede dell’Istituto di Scienze Neurologiche del CNR per la durata di 6 anni ad un canone annuo di locazione pari ad € 163.150,00” con “la notevole riduzione del canone rispetto a quanto attualmente corrisposto, per un risparmio relativo alla voce di spesa delle locazioni pari ad € 356.850,00 annui”, riduzione che, però, sarebbe stata possibile ottenere fin dal settembre 2015, se solo il Cnr si fosse avvalso della facoltà di recesso, da formalizzare - come detto - con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

Sarà stato forse il costo della raccomandata a scoraggiare l’ente di piazzale Aldo Moro dall’inviare, fin da settembre 2014, la missiva di disdetta, che avrebbe potuto far risparmiare all’erario, da settembre 2015 a giugno 2018, quasi un milione di euro?

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