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Sabato, 27 Apr 2024

Seguo con tristezza e senso di impotenza le vicende dei precari dell'INGV, che continuano a essere umiliati, spero involontariamente, da una dirigenza un po' sgangherata.

 

La storia dei precari INGV affonda le radici nella costituzione dell'INGV che nacque dalla somma dell'ING, dell'Osservatorio Vesuviano e di tre Istituti del CNR.

L'INGV ereditò dal CNR anche il Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti (GNDT) e il Gruppo Nazionale Vulcanologia (GNV). Specialmente quest'ultimo portò in dote un notevole numero di contrattisti, con sigle varie. Arrivarono anche precari con titoli di studio che nulla avevano a che fare con la moderna Geofisica. Ma decidemmo di salvare tutti. Anzi in tanti anni non abbiamo mai mandato via nessuno cercando sempre il buono in ognuno, anche quando era difficile. Però: mai impossibile ... è in questi casi che la Fede aiuta ...

Purtroppo le piante organiche che si sommarono erano estremamente modeste, in qualche caso decisamente trascurabili.

Ai precari già esistenti si aggiunsero poi numerosi altri specialisti, che furono necessari quando ci fu chiesto dal Governo allora in carica di potenziare le reti di monitoraggio sismiche e vulcaniche al massimo delle tecnologie esistenti (per noi un invito a nozze) con appropriati finanziamenti che arrivarono tempestivamente, e la promessa di ampliare drasticamente la pianta organica del nuovo Ente che non arrivò.

Poi ci fu l'attacco alle Torri Gemelle ... e cominciò un periodo di austerità che non si è mai arrestato, anzi è peggiorato. La pianta organica non fu ampliata malgrado tentativi di ogni tipo (anche poco dignitosi in certi casi per me).

A seguito del terremoto umbro-marchigiano del 1997-98, grazie all'intelligenza e alla sensibilità di Romano Prodi e dell'allora Ministro della Funzione Pubblica Bassanini, eravamo riusciti, insieme a Cesidio Lippa e Tullio Pepe, ad aumentare drasticamente la pianta organica dell'ING.

Pochi anni dopo personaggi e situazioni erano purtroppo drasticamente cambiati e il necessario ulteriore ampliamento dell'INGV non fu possibile.

Voglio qui ricordare un episodio importante: l'ampliamento della pianta organica ING, conseguita grazie all'ottimo lavoro svolto dall'Istituto in Umbria, consentì di usare posti di ruolo rimasti momentaneamente liberi a Roma per creare posizioni di dirigente di ricerca, di primo ricercatore e di ricercatore in particolare nelle sezioni di Palermo e Catania.

I ricercatori romani ING approvarono unanimemente questa scelta perché molto responsabilmente la considerarono un modo per crescere tutti assieme. Non credo una dimostrazione di maturità di questo livello sia possibile allo stato attuale delle cose. È un episodio che ricordo con un pizzico di commozione perché stavamo vivendo un momento irripetibile di grande sviluppo scientifico e umano.

Ma torniamo ai precari.

Alla fine del 2006 fu varata la legge, che a quei tempi si chiamava finanziaria, che di fatto eliminava il precariato.

Ci furono critiche di tutti i tipi, basate sempre sul concetto di meritocrazia che in pratica consiste nell'affermare che "io mi merito la posizione di ruolo che occupo, gli altri assolutamente no! Degli altri bisogna quindi controllare il merito nel modo che dico io, che sono un serio e indiscusso meritocratico".

Luigi Nicolais, un uomo che tutto il mondo ci invidia ma che riesce anche a farne a meno, all'epoca era Ministro della Funzione Pubblica e scrisse una circolare (n. 5 del 18 aprile 2008), che di fatto bloccò l’assunzione di tanti precari non ancora stabilizzati.

Una legge, però, può essere modificata solo da un'altra legge e non da una circolare, anche se scritta da un uomo di livello superiore alla media come Nicolais.
E infatti c'è chi ha fatto ricorso contro quella circolare e lo ha vinto. Intanto Nicolais presiede il CNR, immagino con grande gioia e riconoscenza dei numerosi precari di quell'ente!

Gli effetti della legge finanziaria 2007 e di quella del 2008 sarebbero tuttora in vigore se non ci fosse stata la circolare firmata da Nicolais.

Nel 2010, con l'aiuto di un Politico impegnato nei problemi ambientali, riuscimmo a inserire il problema dei precari INGV nella legge cosiddetta "Milleproroghe". L'accordo era che ogni anno per altri due anni il Milleproroghe doveva contenere i precari INGV, per poi transitare alla soluzione desiderata attraverso un meccanismo che non spiegherò. Ogni anno, passata l'estate, bisognava darsi da fare per inserire la questione nel Milleproroghe. Mi rendo conto che forse non è una procedura elegante ma lo scopo era nobile.

Comunque il mio successore al vertice dell’INGV si guardò bene dal dedicarvisi, preso com'era a cercare una cattedra universitaria senza superare il necessario concorso, a "ripianare il bilancio" dell'ente (se ne apprezzano tutt'ora i benefici) e a mandar via una dozzina di precari che non erano simpatici a nessuno per mostrare plasticamente che "la ricreazione era finita" e che cominciava una nuova era densa di successi! Concludendo, queste sue attività, infine, con le dimissioni, perché c'è sempre un limite alle sciocchezze che si possono perpetrare.

Finalmente nel 2013 passa una legge che sembra risolvere il problema dei precari INGV. Prevede l'assunzione di 40 precari all'anno per cinque anni a partire dal 2014. È prevista anche la copertura finanziaria in ragione di due milioni di euro, quanto basta a pagare 40 stipendi per un anno; copertura che crescerà ogni anno di due milioni per arrivare ad assumere 200 precari nei cinque anni.

Una legge importante ma sbagliata perché i precari nel 2006 erano 178 (in realtà erano 234 ma 56 riuscimmo ad assumerli o se ne andarono) quando avevano, e tutt'ora hanno, il diritto sacrosanto di essere assunti se non si fosse dato retta alla circolare di Nicolais.

Dovevano essere assunti tutti assieme perché così prevedeva la legge 2006 e il buonsenso! Non si dimentichi che la copertura finanziaria esiste da sempre, visto che tutti i precari ricevono lo stesso stipendio che riceverebbero se stabilizzati. E di questo particolare tutt'altro che banale dello stipendio bisognerebbe ringraziare tutti i giorni Tullio Pepe e, anche se a qualcuno non piace, l'Usi-Ricerca.

La circolare, anche quella di Nicolais, non ha alcun valore di fronte ad una legge, come mi insegnò Lippa e come mi spiegò Pepe, usando parole semplici in modo ch'io capissi.

Le leggi le firma il Presidente della Repubblica, le circolari … possono avere usi molteplici e alternativi. Una cifra, come dicono a Roma. L'assunzione diluita in cinque anni è ingiusta e cattiva: serve solo ad alimentare ulteriormente conflitti e malumori e ha creato gli attuali dissapori, apparentemente insanabili, interni al CdA dal quale emergono irreparabilmente sostanziali e dannose incapacità di fondo.

Se una legge dello Stato non viene applicata da chi di dovere, chi di dovere in uno Stato di diritto ne paga le conseguenze!

Scrivo tutto questo per dare, anche se non richiesto, un consiglio ai miei amici precari.

Piuttosto di preoccuparvi di che cosa fa il CdA, tanto è ormai evidente che, nel dubbio, non fa niente (la legge e i suoi effetti sono comunque intoccabili), adoperatevi affinché Nicolais, autore della predetta circolare, venga a incontrare i membri del CdA. Poi, quando sono tutti assieme, andate a trovarli e fate loro l'invito che Woody Allen fa ai membri riuniti della Commissione McCarty alla fine del bellissimo film "Il Prestanome".

Il Prestanome è un film del 1976 diretto da Martin Ritt e scritto da Walter Bernstein. Woody Allen vi interpreta la parte di un barista, a tempo perso allibratore, che in pieno maccartismo presta il suo nome ad autori di programmi radiofonici e televisivi finiti nelle liste nere dell'FBI perché sospettati di simpatie comuniste e perciò impossibilitati a lavorare.

Dimenticavo l'invito di Woody Allen. Alla fine del film, interpretando il prestanome (the front man), ascolta le accuse rivoltegli dalla Commissione riunita in seduta plenaria perché insospettita dalla sua abbondantissima produzione letteraria, guarda uno ad uno i membri e se ne va dicendo: "Andate tutti leggermente affanculo". (È una citazione culturale e la redazione del Foglietto è costretta a lasciarla nel testo).

È il "leggermente" che mi fa impazzire ogni volta che ci penso.

Amici precari … se avete bisogno di un prestanome ... non fate complimenti ...

*Geofisico

Da Wikipedia:

Howard Price è un modesto Allibratore che presta il suo nome ai soggetti di un suo amico finito nelle blacklist; questa infatti era una tattica usata da parecchi delle Hollywood blacklist. È ambientato nei primi anni 50, a New York. Howard Price lavora come cassiere in un ristorante e per arrotondare lo stipendio svolge anche il lavoro di allibratore. Un suo amico, Alfred Miller è uno sceneggiatore bandito dalle black list; avvicina Howard e gli propone di diventare un front man, un prestanome, e gli chiede di utilizzare il nome di Howard per presentare le sue sceneggiature ad una stazione televisiva.

Howard è un uomo politicamente "pulito" e bisognoso di soldi, così accetta subito di aiutare Miller. Visto che questa tecnica funziona e Howard colleziona più di un successo in televisione, gli altri amici di Miller iniziano anche loro a servirsi di lui come prestanome.
Howard diventa così ricco e famoso in breve tempo ma senza alcun merito, ma il contatto quotidiano con persone di grande cultura e livello morale scuote la sua coscienza. Finisce anch'egli sotto inchiesta, è costretto ad andare di fronte al comitato dei “Freedom Information Services” e nonostante le pressioni psicologiche subite, riesce a non farsi sopraffare dalla paura e dichiara apertamente le sue idee, pur sapendo di andare incontro alla prigione.

 

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