Redazione
Davvero singolare la vicenda professionale e umana di Vincenzo Lo Moro.
Già direttore all’inizio degli anni 90 del mitico Osservatorio sulle metodologie e le innovazioni della P.A. in via Cupa a Roma, è approdato all’Istat nel 1994, con pubblico concorso, come dirigente di ricerca.
Nel ‘95, Lo Moro diventava direttore di Dipartimento, incarico che ha rivestito fino al 2003, quando, a seguito di riorganizzazione, venne “retrocesso”, al pari di altri capi dipartimento, a direttore centrale, ruolo che ha rivestito fino al 30 novembre scorso, allorquando è stato costretto ad annotare nel suo prestigioso curriculum una nuova “retrocessione”, questa volta però non per motivi “tecnici” ma per ragioni allo stato assolutamente ignote.
Dal 1° dicembre, infatti, Lo Moro è ritornato semplice dirigente di ricerca.
Sono in tanti a chiedersi, prima di concludere con lo sconsolato sic transit gloria mundi, i motivi di questa inusuale regressione di carriera.