di Ivan Duca
I dipendenti Cnr che pensavano ormai definitivamente accantonata la questione Polizza Sanitaria rimarranno delusi.
A pochi giorni dalle feste natalizie l’ente ha comunicato con una nota che verrà presto messa a bando la gara per stipulare una polizza sanitaria a favore dei dipendenti. La polizza graverà per 2,5 milioni di euro l’anno sul fondo benefici assistenziali, che, con tanta fatica, nel 2010 era stato elevato da 1,6 a 2,9 milioni di euro.
Sul punto molti avevano proposto di impiegare questa importante risorsa economica con il metodo del sussidio mediante rimborso diretto, previa determinazione di nuovi criteri.
In particolare, le proposte prevedevano l’eliminazione del tetto pro-capite per le spese sanitarie sostenute nell’anno; l’eliminazione della franchigia minima di € 258,00; l’accantonamento di una quota-parte del fondo per sussidi straordinari (furti, traslochi, malattie gravi, interventi specialistici, calamità, lutti in famiglia, ecc.); l’accoglimento di tutte le richieste presentate, mediante erogazione di un contributo parametrato nel suo ammontare al numero delle domande e alle somme complessivamente disponibili; nonché la possibilità per i dipendenti di portare a rimborso eventuali polizze sanitarie stipulate autonomamente.
Tuttavia, la decisione assunta dall’ente sembrerebbe disattendere le aspettative degli oltre 2800 dipendenti che, partecipando ad un sondaggio on-line promosso dal Foglietto della Ricerca, hanno manifestato la loro contrarietà alla stipula di una polizza sanitaria in alternativa all’attuale principio di rimborso diretto pro quota delle spese sanitarie sostenute nell’anno.
Infatti, in aprile scorso, il personale ha avuto garanzia dall’allora direttore generale, Fabrizio Tuzi, che l’adesione alla polizza assicurativa sarebbe stata facoltativa e che, conseguentemente, i non aderenti all’iniziativa avrebbero potuto continuare ad utilizzare il vecchio meccanismo del rimborso diretto, da erogare mediante l’utilizzo di nuovi criteri operativi da individuarsi tra le proposte presentate.
Cionostante, al momento, non è chiaro il reale importo base della gara per la stipula della polizza.
Ciò desta preoccupazione dato che la somma da mettere a bando è in funzione del numero dei lavoratori che aderirebbero alla polizza stessa.
Stando così le cose, la logica e gli accordi presi imporrebbero che l'ente acquisisse preventivamente dai singoli dipendenti la loro adesione all’iniziativa.
Nell’attesa dei doverosi chiarimenti da parte del Cnr, i dipendenti potranno essere “fieri” del fatto che, oltre a contribuire come cittadini ad sostenere il sistema paese, e in particolare quello bancario, dovranno, grazie alle varie manovre governative, stringere ulteriormente la cinta, a tutto beneficio delle compagnie assicurative.