di Ivan Duca
Più che una pioggia è un nubifragio quello che da mesi sta investendo l’amministrazione centrale del Cnr in materia di proroghe di incarichi dirigenziali e/o di prestigio.
Dopo l’articolo del Foglietto del 26 marzo scorso, le precipitazioni sono riprese se è vero, come è, che il direttore centrale facente funzioni, in regime di prorogatio, ha disposto un cospicuo numero di proroghe e di affidamenti ad interim, in attesa di quell’araba fenice che è la riorganizzazione dell’ente e, comunque, non oltre il 30 settembre 2013.
Nello specifico, il direttore f.f. in prorogatio, Alessandro Preti, innanzitutto ha disposto la proroga, a se medesimo, dell’incarico di direzione dell’Ufficio stato giuridico e trattamento economico del personale.
A seguire, ha affidato ad interim, sempre a se medesimo, l’incarico di responsabile di una nuova struttura di particolare rilievo, denominata “Formazione del personale”, creata evidentemente a stralcio, rispetto al tanto atteso provvedimento di riorganizzazione.
Affidamento a termine anche per Alda De Cesare, per la direzione dell’Ufficio trattamento previdenziale e di fine rapporto.
Nuova proroga, invece, per Rosanna Guarnieri (Ufficio Concorsi); Roberto Tatarelli (Ufficio monitoraggio risorse e ragioneria della struttura amministrativa centrale); Alessio Marchetti (Data manager) e Orazio Fabrizio (Ufficio contratti collettivi, rapporti con le OO.SS. e spesa per il personale).
Una ulteriore conferma per l’antico, ma sempre attuale, aforisma secondo il quale in Italia non c’è nulla di più definitivo del temporaneo.