Giornale on-line fondato nel 2004

Martedì, 07 Mag 2024

altIl governo non sa perché l’Istituto Superiore di Sanità è stato commissariato mentre all’Istat, che pure in base alla legge avrebbe dovuto seguire lo stesso destino, non è stata applicata la norma che azzera il consiglio di amministrazione.

Il decreto legge 98 del 2011 (art 15 comma 1 bis) prevede che "nei casi in cui il bilancio di un ente sottoposto alla vigilanza dello Stato presenti una situazione di disavanzo di competenza per due esercizi consecutivi i relativi organi, ad eccezione del collegio dei revisori o sindacale, decadono ed è nominato un commissario".

L’Istat si è trovato in questa condizione, anzi peggiore, visto che di bilanci in rosso ne ha chiusi ben 3; il 2009, il 2010 e il 2011. L’Istituto Superiore di Sanità invece di bilanci in rosso ne ha chiusi 2, quello del 2012 e quello del 2013. Entrambi gli enti, dopo la chiusura dei bilanci in passivo, hanno rinnovato i propri consigli di amministrazione per scadenza naturale del mandato.

Ma mentre nel caso dell’Istituto Superiore di Sanità, benché il cda fosse stato composto in maniera diversa da quello che aveva approvato i conti in rosso, il governo ha provveduto ad azzerare il consiglio di amministrazione sostituendolo con un commissario, nel caso dell’Istat non lo ha fatto. Peccato che il decreto 98 del 2011 non preveda un potere discrezionale di commissariamento ma stabilisce la decadenza obbligatoria degli organi dell’ente.

Per scrupolo siamo andati a controllare la relazione della Corte dei Conti sull’Istat, pubblicata il 5 marzo 2015, per capire come mai non fosse stato commissariato e l’unico indizio spunta nella parte in cui il magistrato delegato al controllo dell’Ente statistico, senza prendere alcuna posizione personale in ordine al commissariamento, cita la relazione dei revisori dei Conti dell’Istat che giustificano la mancata necessità di ricorrere al commissariamento visto che il disavanzo di competenza è stato ripianato con l’avanzo di amministrazione.

Risolto il quesito? Assolutamente no, perché anche l’Istituto Superiore di Sanità ha fatto la stessa cosa. Quindi ci troviamo  in presenza di due pesi e due misure.

Così, il 13 marzo del 2015 abbiamo chiesto al ministero dell'Economia di spiegarci questa disparità di trattamento tra i due enti. Ma dopo quasi due settimane e molto solleciti, il 25 marzo, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan ci ha detto che la competenza a decidere sul commissariamento dell’Istat era della Presidenza del Consiglio.

Il 25 marzo abbiamo girato la domanda a Palazzo Chigi. Dopo quasi tre settimane e molti solleciti, la prima risposta: “la competenza è del ministero della Funzione Pubblica (dicastero senza portafoglio) e gli abbiamo girato la domanda, appena ci risponderanno ti faremo sapere”.

Il 4 maggio, con una telefonata, arriva la risposta: “Non siamo in grado di spiegare il motivo per cui a parità di condizioni l’Istituto Superiore di Sanità è stato commissariato e l’Istat no. Ci scusiamo per il tempo che ti abbiamo fatto perdere”.

Se neanche il Governo sa, ma a questo punto preferiremmo pensare che non voglia spiegare, c’è da domandarsi che santi in paradiso abbia avuto il consiglio di amministrazione dell’Istat. 

*www.vanghettate.it

empty alt

Multilateralismo, una forma di saggezza da salotto

C’è spazio per ogni sentimento, ammesso che un rapporto di economia sia capace di generarne,...
empty alt

Nuovo target terapeutico per il glioblastoma

Il glioblastoma è la forma più aggressiva di tumore cerebrale nell’adulto e le opzioni...
empty alt

"La pace è l'unica strada", l'altro ebraismo di David Grossman

Ho appena finito di leggere un libretto dello scrittore israeliano David Grossman. Una raccolta di...
empty alt

Nullo licenziamento lavoratore con patologia oncologica che supera periodo comporto

Con sentenza n. 11731/2024, pubblicata il 2 maggio scorso, la Corte di cassazione ha rigettato il...
empty alt

Premio “Ellen Richards”, la prima borsa di studio per giovani ricercatrici

L’“Ellen Richards Awards” è stato uno dei primi e più prestigiosi riconoscimenti per le...
empty alt

“Una spiegazione per tutto”, film della settimana proposto dal Foglietto

Una spiegazione per tutto, regia di Gábor Reisz, con Adonyi-Walsh Gáspár (Ábel), István...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top