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Mercoledì, 14 Mag 2025

Leggendo il contenuto di alcuni provvedimenti adottati di recente dall’Ingv, sembra che i vertici dell’ente di via di Vigna Murata non si fermino un attimo, correndo dall’inizio della giornata alla fine, al punto da essere, nell’espletamento dei loro compiti istituzionali, più veloci della luce.

Un comportamento che sarebbe da elevare ad esempio più unico che raro nella vituperata pubblica amministrazione del Bel Paese? Vediamo.

La scorsa settimana abbiamo riferito della collocazione a tempo di record (meno di 24 ore dalla richiesta) in posizione di comando presso l’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) del 50% dei dirigenti amministrativi in servizio: vale a dire uno su due, invocando motivi di assoluta urgenza e indifferibilità che, in realtà, come riportato nel nostro articolo, non sembravano proprio esserci.

La richiesta di comando del dirigente, pervenuta il 22 settembre scorso, infatti, è stata accolta e deliberata a volta di corriere dal cda dell’ente il giorno successivo, a poche ore dalla esalazione dell’ultimo respiro, visto che alla mezzanotte del 23 settembre il mandato dei componenti dello stesso cda sarebbe definitivamente cessato.

Dopo qualche giorno, abbiamo avuto notizia di un altro provvedimento, questa volta sotto forma di decreto, con il quale il presidente dell’ente, il 13 ottobre, senza attendere la costituzione del nuovo cda (avvenuta 3 giorni dopo), avrebbe formalizzato la manifestazione di volontà dell’Ingv a far parte di un raggruppamento temporaneo di imprese, per la realizzazione di un progetto scientifico per conto della Marina Militare.

Anche questo provvedimento, statuto alla mano, avrebbe dovuto essere esaminato e discusso dal nuovo cda, al quale comunque il presidente Gresta lo sottoporrà per la ratifica.

Ma quali sono stati i motivi di tanta fretta? Secondo quanto riportato nel decreto, la Marina Militare avrebbe posto il 16 ottobre 2015 come termine perentorio per acquisire  la predetta manifestazione di volontà da parte dell’Ingv.

In disparte la circostanza che nel decreto non verrebbe citata alcuna nota con la quale la Marina Militare avrebbe inoltrato la richiesta - della quale peraltro non si riuscirebbe davvero a capire il senso - sembra che entro la predetta data, o altra da concordarsi eventualmente tra le parti, sarebbe stata, invece, chiesta dalla stessa Marina Militare un'offerta per la fornitura di un progetto scientifico alla Maris, società consortile partecipata dall’Ingv, presieduta da un dipendente dell'ente di via di Vigna Murata, dove ha sede legale, e che del raggruppamento di imprese - di cui farebbero parte, oltre all'Ingv, anche la Edgelab srl e la Sitep Italia spa - sarebbe la capofila.

Forse l’idea di collaborare con la Marina Militare è scaturita a seguito dell’esperienza acquisita da Ingv e Maris nello studio dei fenomeni incendiari di Canneto di Caronia? Chissà.

Ma, tralasciando questo aspetto, quello che non si riesce a capire è il perché - ammesso che la Marina Militare abbia posto come termine perentorio il 16 ottobre - non sia stato chiesto un breve differimento, se non altro per rispetto verso il costituendo nuovo cda.

Un simile atto sarebbe stato sicuramente apprezzato dai neo consiglieri e sarebbe stato doppio se fosse stato abbinato all’esame della richiesta di comando del dirigente da parte dell’Aifa.

Ma tant’è.

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