Il 15 ottobre dello scorso anno, Il Foglietto dette notizia del trasferimento lampo all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), in posizione e di comando e per un triennio, di uno dei due dirigenti amministrativi dell’Istituto nazionale di vulcanologia e geofisica (Ingv).
Il dirigente in questione era Giovanni Torre, che in via di Vigna Murata ricopriva il delicato incarico di direttore centrale Ragioneria e Bilancio, mentre il nuovo e, forse, ben più retribuito incarico prevedeva il Coordinamento degli Affari amministrativi dell’Agenzia.
L’Ingv, all’epoca presieduto da Stefano Gresta, dopo aver affidato ad interim a Tullio Pepe l’incarico fino ad allora ricoperto da Torre, individuò con apposita selezione un direttore della Ragioneria e Bilancio pleno jure, nella persona del tecnologo Gianluca Ceccucci, al quale venne conferito l’incarico per un anno, con scadenza il 1° febbraio 2017.
Le scorse settimane, però, è accaduto che l’Aifa, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento di organizzazione, ha comunicato all’Ingv la decisione di non avere più necessità di usufruire delle prestazioni del dirigente già chiesto “in prestito” allo stesso Ingv.
A tale missiva, che non sarebbe stata ben accolta dall’ente ora presieduto da Carlo Doglioni, ne sarebbero seguite altre tra le due parti in causa, tutt’altro che concilianti, dal momento che lo stesso ente non avrebbe escluso possibili azioni legali.
Mentre l’Agenzia è apparsa irremovibile nella sua decisione, tant’è che ha precisato che dal 1° settembre il dirigente dell’Ingv non sarebbe stato più in forza all’Aifa, l’Ingv sembra che alla fine abbia ammorbidito le sue posizioni, chiedendo un differimento del rientro fino alla data di scadenza dell’incarico conferito al tecnologo Ceccucci.
Ora, di questa vicenda, non resta che attendere l'epilogo.