di Paolo Vita
Il ministro della Ricerca, Maria Stella Gelmini, salva il presidente del Cnr, Luciano Maiani, con una maxi iniezione di liquidità da 26 milioni e si appresta a sistemare anche il brutto pasticcio di Quantica Sgr.
Il ministero ha infatti comunicato al numero uno di Piazzale Aldo Moro la disponibilità a venire in soccorso delle esangui casse dell'ente con 26 milioni di cui 15 milioni saranno vincolati a programmi di ricerca nazionali ed internazionali, 8 milioni andranno alla rete di ricerca, mentre i restanti 3 milioni spetteranno all'amministrazione centrale, cioè Maiani potrà decidere in autonomia come spenderli.
Sul versante Quantica, la società di gestione del risparmio partecipata dal Cnr, sta dando nuovi grattacapi al consiglio di amministrazione dell'ente. Questa volta, infatti, secondo quanto previsto dal nuovo statuto messo a punto dopo l'intervento del ministero della Ricerca e della Banca d'Italia, il cda presieduto da Maiani ha stilato una lista di tre nomi (Lucio Pinto, Giancarlo Michellone e Vasco Galgani) tra cui gli azionisti privati di Quantica (Pierluigi Paracchi e Stefano Peroncini) avrebbero dovuto scegliere il nome del presidente della società.
Ma nessuno dei componenti della terna avrebbe riscosso il placet di Paracchi e Peroncini e così come previsto dallo statuto della società, ora la palla passa alla Gelmini a cui spetterà il compito di risolvere la diatriba, decidendo il nome del futuro presidente della Sgr. Ma la cosa non sembra destinata ad esaurirsi così visto che il cda del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha mal digerito la bocciatura della lista dei suoi candidati.
Secondo fonti del consiglio di amministrazione dell'Ente, il Cnr sarebbe intenzionato ad uscire dall'azionariato di Quantica per porre definitivamente fine a questo muro contro muro, che blocca da circa un anno la partenza del fondo hi tech da 63 milioni di euro per il Sud; anche se prima di cominciare a operare la Sgr dovrà portare a termine un aumento di capitale da circa 1 milione di euro. Quel che è certo è che di questa società dovremo continuare a parlarne ancora a lungo.
Intanto, il Cnr ha rilevato tutto il pacchetto azionario di Rete Ventures che dell’ente guidato da Maiani è diventata società in house, che si candida a gestire tutto il portafoglio (circa 2,5 milioni annui) destinato alla formazione del personale. Il Foglietto non mancherà di seguire con attenzione la nuova attività della società della quale il deus ex machina continua ad essere Manuela Arata.