Non c’è pace a piazzale Aldo Moro, sede storica del Consiglio nazionale delle ricerche.
Chi pensava che, dopo la nomina di tre nuovi consiglieri di amministrazione (ma, incredibilmente, non del nuovo presidente), effettuata dal ministro Gaetano Manfredi 48 ore prima della sua uscita di scena, il Cnr avrebbe avuto il successore di Massimo Inguscio, seppure in persona di un vice presidente, è rimasto deluso.
L’ultima riunione dell’era Inguscio, infatti, fissata per la tarda mattinata di oggi, proprio per eleggere il vice presidente, é andata deserta per mancanza del numero legale, essendo risultati presenti solo due componenti su cinque (il presidente uscente e il consigliere Nicola Fantini).
Tutti e tre i nuovi consiglieri, stando a quanto si apprende da fonti interne all’ente, sarebbero risultati assenti. Se il forfait del professor Patrizio Bianchi, divenuto oggi Ministro dell’istruzione, appariva del tutto scontato (non potendo ricoprire contemporaneamente l’incarico di ministro e di membro del cda di un ente pubblico) non altrettanto può dirsi per il professor Lucio d’Alessandro, mentre il professor Gabriele Fava avrebbe rinunciato all’incarico.
Non appare difficile prevedere che domani o, al massimo, lunedì, tra i primi provvedimenti che la neo titolare del Mur, Maria Cristina Messa (che dal 2011 al 2015 è stata vice presidente del Cnr), dovrà adottare ci sarà anche quello con il quale conferirà l’incarico di rappresentante legale pro tempore del Consiglio nazionale delle ricerche, in attesa della nomina del presidente pleno jure.
Non è escluso che la scelta ricada sul consigliere Fantini, unico membro del cda non di nomina politica, essendo stato eletto dalla comunità scientifica dell’ente.
Adriana Spera