Fin da piccola, Vera Cooper (1928-2017) dormiva in una stanza rivolta a Nord perchè era ipnotizzata dal lento girotondo delle stelle intorno alla Polare. Suo padre, ingegnere elettronico, la fece appassionare all'astronomia, aiutandola a costruire il suo primo telescopio con lenti e un tubo di cartone.
Divenuta astronoma, si è realizzata come una delle donne più importanti nel suo campo, rendendo visibile ciò che prima era invisibile: la "materia oscura".
Vera Cooper, era nata a Filadelfia il 23 luglio del 1928 da una famiglia di immigrati ebrei provenienti da Lituania e Ucraina. Rubin è il cognome del marito Robert, con cui ebbe quattro figli.
Nessuno avrebbe mai detto che avrebbe rivoluzionato il modo in cui l'umanità aveva da sempre guardato l'Universo. E questo nonostante il suo professore di fisica del liceo non la ritenesse adeguatamente preparata.
Nel 1948, quando Vera gli comunicò la volontà di proseguire gli studi al Vassar College dopo il diploma, lui le disse: "Finché starai lontana dalle materie scientifiche, te la dovresti cavare".
Ma Vera non era certo tipo da scoraggiarsi. E anni dopo ricordò quest'aneddoto in un post su Twitter: "Non permettete a nessuno di dire che non siete bravi. Il mio insegnante di fisica una volta mi disse che non ero portata per le scienze, ma guardate ora dove sono arrivata".
La scienziata ricordava anche un altro episodio della sua vita, quando era una giovane astronoma e si recò per lavoro nell'Osservatorio di Mount Palomar, in California. Le volevano impedire l’accesso al telescopio perché l'edificio avevo solo gabinetti per gli uomini. Anche allora non si scoraggiò: ritagliò una gonna di cartone e la incollò sull'omino simbolo del bagno maschile, trasformandolo in un bagno per signore. Il problema era risolto.
Fu l’inizio di una carriera contro ostacoli e pregiudizi e per incoraggiare la presenza femminile in campo astronomico.
Vera Rubin se n'è andata il 25 dicembre 2017, all'età di 88 anni, dopo una vita passata a guardare le stelle, a studiare il movimento delle galassie e a rivelare la materia oscura.
Ne parlerò, oggi 26 marzo alle ore 15, al “Festival Donne e scienza”. Un incontro per valorizzare la presenza delle donne nell’astronomia. Diretta su https://www.youtube.com/channel/UCVJNqTCHBtF5sxhGbgUzaFQ
Per saperne di più: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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