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Mercoledì, 03 Lug 2024

Il terreno in via della Pietra Sanguigna a Petralata acquistato dall'Istat per realizzare la sede unicadi Paolo Vita

Oltre alla campagna di scavi archeologici e a quella di bonifica da eventuali ordigni bellici inesplosi, il Provveditorato alle Opere Pubbliche del Lazio, per conto dell'Istat, commissionò sui terreni dove sarebbe dovuta sorgere la nuova sede dell'ente anche indagini geognostiche per oltre 96 mila euro.

A queste spese si aggiungeranno a fine anno circa 90 mila euro dovuti a titolo di penale alla Cassa Depositi e Prestiti per il mancato utilizzo del mutuo da 99 mln che la stessa Cassa dal 2007 ha messo a disposizione dell'Istat per la costruzione della nuova sede.

A tali esborsi vanno sommati i 14 mln stanziati dall'ente per la ristrutturazione della sede di via Balbo, di proprietà del Demanio, attraverso procedure discutibili, nonché i maggiori costi per l'imminente locazione (canone annuo di 3,75 mln, per sei anni) di uno stabile a Roma in viale dell'Oceano Pacifico, dove trasferire il personale della sede di via Ravà (canone annuo di circa  2,2 mln) il cui contratto è scaduto fin dal 2001.

Ma la confusa attività immobiliare non si ferma qui visto che l'Istat ha acquisito, sempre in locazione, ulteriori locali (per circa 300 mila euro l'anno, sempre per sei anni) in via Tuscolana dove insiste un'altra sede. In totale, l'ammontare dei maggiori canoni è di 1,8 mln l'anno, che per un sessennio diventano 10,8.

Al danno potrebbe presto aggiungersi la beffa. Infatti l'operazione Pietralata è costata fino ad ora circa 15 mln e siccome non si è ancora costruito nulla, ora sembra che il Comune di Roma sia disposto a ricomprare i terreni proprio al prezzo di 15 mln di euro. Se però consideriamo un rendimento del capitale pari all'1% annuo da gennaio 2007 a oggi l'Istat con l'operazione Pietralata ha perso ulteriori 460mila euro di interessi. Se rivendesse al Comune per 15 mln, l'operazione già si chiuderebbe con un saldo passivo, in disparte poi i canoni di affitto da pagare per i nuovi uffici di cui si è detto e i 14 mln di lavori in via Balbo.

Ma se l'offerta del Comune fosse accettata, ci sarebbe la beffa. L'Istat nel 2007 acquistò un terreno su cui realizzare una costruzione utile di 60mila mq. a 207 euro al mq., lievitati con le spese fino a 250, che è quanto il Comune sembra disposto a pagare per riprendersi l'area.

Peccato, però, che in quella zona i valori di mercato si aggirino ormai intorno ai 1000 euro a mq., per cui il valore dell’area sarebbe di 60 mln.

In attesa di sviluppi, in tanti ora si chiedono: perché in più di tre anni, con un'area di proprietà e un mutuo disponibile di 99 mln, l'Istat non ha avviato la costruzione della nuova sede? Mistero.

2 - fine

Le foto del terreno

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