Redazione
Uno degli avverbi meno amati della lingua italiana è senza dubbio “no”.Come noto, si usa nelle risposte per negare o rifiutare quanto domandato o proposto. La sua estrema brevità sintetizza un’intera frase, per cui gli viene riconosciuto un valore olofrastico.
Ignoravamo, però, che il “no” potesse essere usato come unità di misura del tempo, ma leggendo un provvedimento adottato dall’Istat il 28 giugno scorso ci siamo dovuti ricredere.
Rilevasi, infatti, nella delibera n. 444 dell’Istituto nazionale di statistica apparsa sulla Intranet, che l’ente ha disposto il rinnovo del distacco temporaneo presso un’altra sede di un dipendente “per la durata di un no a decorrere dal 1° luglio 2010”.
Incredulità e stupore non sono stati fino a oggi fugati per la sconvolgente notizia, che potrebbe celare una delle più significative scoperte scientifiche dell’inizio del terzo millennio.
Ma quale é la durata di un “no”? Mistero. Per saperlo, provate a contattare l’Istat.