Redazione
Dal 1° maggio del 2009, l'Istat è senza direttore generale, ruolo affidato ad interim al direttore del personale Giovanni Fontanarosa.
Eppure, l'ex presidente Biggeri, poco prima dalla scadenza del suo secondo mandato, aveva deciso - per la prima volta nella storia dell'ente - di far pubblicare sul Sole 24 Ore del 19 marzo 2009 un apposito avviso, successivamente annullato da Enrico Giovannini (successore di Biggeri), nonostante fossero pervenuti in via Balbo una ventina di curriculum tra i quali una commissione "secretata" avrebbe dovuto scegliere il più valido.
L’annullamento era stato disposto con la motivazione che era imminente l’adozione del regolamento di riordino dell’Istat, cosa che a tutt’oggi non è avvenuta.
Qualche giorno fa c’è stata una improvvisa quanto immotivata accelerazione. Sempre sul Sole, è apparso un nuovo avviso, che messo a confronto col precedente evidenzia che i requisiti pretesi sono mutati. Oltre a un colloquio (non si sa bene con chi), ai candidati è richiesta "adeguata capacità di intrattenere relazioni proficue con enti ed organismi internazionali e comunitari … oltre a una buona conoscenza della lingua inglese".
Tali aggiunte sembrano precludere le possibilità di molti dei precedenti pretendenti ed anche dell'attuale direttore ad interim.
Ora c'è chi è pronto a scommettere che, dopo trentacinque anni di scelte interne, ad occupare la prestigiosa poltrona di direttore generale in via Balbo sarà un estraneo all'ente. E già circola qualche nome.