Redazione
E’ martedì prossimo, 31 agosto, che Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, “interrogherà” la rosa ristretta di candidati al prestigioso incarico di direttore generale dell’ente statistico.
Se per l’accertamento dei requisiti tecnico-professionali richiesti dal bando apparso sul Sole-24 Ore del 30 giugno scorso (tra i quali spicca l’adeguata capacità di intrattenere relazioni proficue con enti e organismi internazionali e comunitari) dovrebbe far fede il curriculum, che i vari candidati hanno allegato alla domanda di partecipazione alla selezione, per la verifica della conoscenza della lingua inglese – alla quale il presidente dell’Istat sembra tenere in particolar modo – v’è da prevedere che il colloquio avverrà proprio in lingua d’oltremanica.
Al riguardo, c’è chi per i corridoi di via Balbo è pronto a giurare che qualche candidato, per dimostrare la perfetta padronanza della specifica lingua straniera richiesta dal bando, potrebbe limitarsi a rispondere sempre e comunque yes alle domande di Giovannini, con la conseguenza che sullo scranno di direttore generale si rischia di avere uno yes man.