Comunicato Usi/RdB
In un anno di presidenza dell’Istat, Enrico Giovannini ha stabilito due record, che sarà molto difficile eguagliare: ha ottenuto dal ministro Tremonti un sostanzioso incremento della indennità di carica, che è passata da 93 mila euro a 300 mila, e ieri, 21 settembre 2010, ha fatto approvare dal cda una delibera che trasforma un Servizio (quello Affari istituzionali, giuridici e legali) con soli 14 dipendenti, addirittura in direzione centrale.
Tale ultima notizia ha lasciato sbigottiti e amareggiati i lavoratori dell’ente statistico, anche perché la inopinata “promozione” del capo del Servizio Affari istituzionali, giuridici e legali a direttore centrale – che è incarico di funzione dirigenziale - sembra avvenuta in patente violazione dell’art. 19, comma 1/bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, che testualmente recita: “ L'amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione (dirigenziale, ndr) che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta”.
Peccato che né sul sito né in alcuna bacheca dell’ente statistico sia apparso alcun avviso, per cui la scelta si appalesa intuitu personae.
Un modus operandi alquanto bizzarro, sbrigativo e poco trasparente, che rende ancor misteriose le motivazioni per le quali fino a oggi Giovannini non ha ancora proposto al cda dell’ente la terna di nomi tra i quali scegliere il nuovo direttore generale, carica vacante da più di un anno e mezzo. Eppure, tutta la procedura – iniziata con la pubblicazione di un avviso pubblico sia sul sito dell’Istituto che sulla stampa e conclusasi il 30 agosto scorso con l’audizione di alcuni dei candidati – è ultimata da qualche settimana.
Chi credeva che con l’avvento di Giovannini in via Balbo la statistica pubblica avrebbe risalito la china, riacquistando prestigio e autorevolezza, comincia a nutrire più di qualche dubbio, perché tra i tanti problemi che da anni affliggono in maniera cronica l’ente non vi è certamente quello di elevare al rango di direzione centrale il Servizio Affari istituzionali.
Il cda nella seduta di ieri, mentre il personale subisce il blocco dei contratti fino al 2014 e la riduzione del 10% del salario accessorio, ha deliberato anche un aumento dei compensi spettanti ai direttori centrali.