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- di Redazione
La rivista Cancer Research ha recentemente pubblicato i risultati della ricerca svolta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Siena, guidato dalla professoressa Cosima Baldari.
La rivista Cancer Research ha recentemente pubblicato i risultati della ricerca svolta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Siena, guidato dalla professoressa Cosima Baldari.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze e della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, coordinato da Duccio Cavalieri, è l'autore di una singolare quanto importante scoperta sul ruolo delle vespe per la riproduzione dei lieviti, che permettono la fermentazione naturale dei vini.
Il gruppo di ricerca coordinato da Paolo Pinton, Ordinario del Dipartimento di Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale dell’Università di Ferrara, con la collaborazione dei gruppi di ricerca di Francesco Retta, dell’Università di Torino, di Elisabetta Dejana, dell’Ifom di Milano, e di Barbara Zavan, dell’Università di Padova, ha recentemente pubblicato un’importante scoperta sulla patogenesi delle malformazioni cavernose cerebrali (CCM) o cavernomi. Patologia, divenuta popolare anche per il recente intervento chirurgico a cui si è dovuto sottoporre il difensore della Roma Leandro Castán.
Di recente, un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza ha pubblicato sulla rivista scientifica PLoS ONE uno studio che rappresenta un ulteriore passo in avanti per la cura dell’Artrite reumatoide.
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr), con la collaborazione di colleghi dell’Università di Perugia, dell’Università Cattolica di Roma, dell’Istituto Regina Elena di Roma, dell’Istituto europeo per la ricerca sul cervello (Ebri)-Rita Levi Montalcini e dell’Università di Leuven in Belgio, partendo da precedenti studi, ha identificato un nuovo possibile approccio terapeutico per la cura del cancro, attraverso la riattivazione della proteina p53, soppressore tumorale, considerato uno dei più importanti fattori per il controllo dello sviluppo e della progressione della malattia che, infatti, risulta inattivo in quasi tutti i tumori umani. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research.
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