La lettera
Caro Foglietto, sono un ricercatore Cnr e ho partecipato al concorso 364.88-Scienze della Terra.
Il sistema di valutazione dei titoli così come predisposto nel bando anziché far emergere le eccellenze, le appiattisce su un livello medio.
Consideriamo i titoli inseriti in cat. B, alla cui totalità si attribuisce un massimo di 10 punti. Questo limite superiore equipara ricercatori con produzione nella media a quelli con produzione nettamente superiore alla media.
Se X inserisce in questa categoria 10 lavori ("publication rate" di 1 lavoro/anno) e Y ne inserisce 100 ("publication rate" di 10 lavori/anno), e per entrambi la commissione assegna 1 punto a lavoro, entrambi ottengono 10 punti (il massimo attribuibile).
E allora come verrebbe discriminata la loro produzione? E' come se in una gara di auto, se ne limitasse la velocità a 70km/h! Che gara sarebbe? Non sarebbe più equo far procedere tra i candidati una competizione senza soglie massime per i punteggi, e selezionare quelli con il miglior punteggio reale?
Nel mio caso per 91 lavori tra il 1998 e il 2006 inseriti in cat. B ho ottenuto il punteggio reale totale di 120,85, ma mi sono stati attribuiti 10 punti (il massimo attribuibile).
Ma consideriamo la cat. C, 8 lavori scelti dal candidato ciascuno valutabile fino a un massimo di 5 punti. Che a solo 8 lavori si attribuiscano in toto 40 punti e a tutti gli altri (anche diverse decine) solo 10, rappresenta già una ulteriore anomalia del sistema di valutazione.
Inoltre, i criteri in base ai quali il ricercatore sceglie questi 8 lavori quasi sempre non coincidono con i criteri della commissione, i quali, se rivelati prima, orienterebbero verso una scelta più vantaggiosa.
Siamo invitati a giocare, ma le regole del gioco ci vengono rivelate solo a partita conclusa!
Luciano Telesca - Cnr/Imaa