di Antonio Del Gatto
"L'assalto alle pensioni è soltanto rinviato, da destra e da sinistra pronti a colpire". Questo il titolo di un articolo apparso sul Foglietto del 7 settembre.
la profezia, si fa per dire, ha trovato una prima conferma dopo sette giorni, quando alla Camera, in occasione dell'approvazione della manovra d'estate, dieci deputati, capeggiati da Giuliano Cazzola, hanno chiesto al Governo con un ordine del giorno (atto d'indirizzo, non vincolante né deliberativo), di effettuare con il disegno di legge delega sulla riforma fiscale ed assistenziale "il completamento del processo di armonizzazione dei requisiti anagrafici e contributivi per il diritto al pensionamento di vecchiaia e di anzianità, al fine di conseguire a regime una sola tipologia pensionistica, con il collegamento automatico dell'età pensionabile alle attese di vita come già disposto dalla normativa vigente.
In tal senso vanno riviste le regole del pensionamento di anzianità, sia nel sistema delle quote sia in quello dei 40 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica".
In pratica, a loro avviso, l'unico requisito per ottenere la pensione dovrebbe essere l’età anagrafica, oltre i 65 anni di età.
Cazzola, che dal 2008 siede in Parlamento con la casacca del Pdl, per un trentennio, fino all'inizio degli anni '90, ha ricoperto incarichi di rilievo nella Cgil.