Il ministero del lavoro, affidato dal premier Renzi a Giuliano Poletti, con la risposta a un recente interpello ha comunicato che per assegnisti di ricerca, dottorandi e borsisti non trova applicazione l’indennità di disoccupazione prevista in via sperimentale per l’anno 2015 per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata, di cui all’art. 15 del D.Lgs. n. 22/2015.
A supporto di tale decisione, il ministero di via Flavia ha precisato che l’attività degli assegnisti, del tutto peculiare, fortemente connotata da una componente “formativa” dell’assegnista stesso (si pensi ai progetti di ricerca presentati dai candidati, selezionati e finanziati da parte del soggetto che eroga l'assegno), non può essere considerata sovrapponibile alle attività di collaborazione coordinata e continuativa, per le quali, invece, è prevista l’indennità di disoccupazione.
Ininfluente, sempre per il ministero, è la circostanza - tutt’altro che secondaria - che gli assegnisti, al pari dei collaboratori siano obbligati all’iscrizione alla Gestione separata dell’Inps «che riguarda, come noto - sottolinea il ministero - anche le prestazioni di lavoro autonomo».
Il dicastero di Poletti, ad abundantiam, ha aggiunto nella risposta all’interpello che «le medesime considerazioni possono essere richiamate anche per i titolari di borse di studio, anche in ragione di un dottorato di ricerca» che, secondo i tecnici del dicastero, sono anche «sottratti all'obbligo di iscrizione alla Gestione separata».