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Comunicato stampa
La XIV edizione della Race for the Cure di Roma è in programma al Circo Massimo nei giorni 17-18-19 maggio 2013.
Redazione
Il mare è di tutti: non è solo una regola sacra dai tempi dei tempi ma anche il titolo di Slow Fish 2013, che torna a Genova nella suggestiva cornice del Porto Antico (da giovedì 9 a domenica 12 maggio) per coinvolgere il pubblico di appassionati e non in mille iniziative dedicate al mondo marino e al pesce, da conoscere e soprattutto da gustare.
Organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione con Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la sesta edizione lascia la Fiera e torna nel cuore antico del capoluogo ligure, sulle banchine del porto della ex repubblica marinara: negli stand gastronomici, nei mercatini, nelle aree didattiche sono in programma decine di eventi pensati per ogni età ed esigenza del pubblico. L'obiettivo è creare sempre maggiore consapevolezza sull' importanza che le nostre scelte gastronomiche hanno sulla salute del mare, sul lavoro dei pescatori, sul nostro portafoglio e sulla nostra salute. Per questo viene riproposta la formula cardine per l'associazione della chiocciola: l'esperienza diretta e il coinvolgimento dei visitatori. Studenti, bambini e adulti che partecipano ai percorsi didattici imparano a riconoscere le specie meno note e gli accorgimenti per scegliere i pesci giusti in pescheria.
Nella Ludoteca, ad esempio, vengono guidati lungo percorsi educativi e in un originale laboratorio di pittura. Le attività di 'Slow Food Educa' salpano anche a bordo di un peschereccio dove saranno svelati i segreti dei pescatori. Inoltre, la preziosa esperienza dei cuochi di Master of Food aiuta a far pratica di sfilettatura e brodetti di pesce, sperimentare la frittura perfetta, insaporire ogni preparazione in una vera e propria Scuola di cucina. Tra le novità ci sono gli appuntamenti Fish 'n' Chef con 16 tra i migliori cuochi italiani e internazionali che prepareranno piatti a base del pesce di giornata. La nuova formula ha l'obiettivo di coinvolgere ancora di più i partecipanti facendoli sedere al tavolo della cucina. Lungo le antiche banchine genovesi non mancheranno le bancarelle del Mercato dove trovare pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati. Naturalmente a Slow Fish si va sul sicuro in fatto di sicurezza alimentare perché gli espositori si sono impegnati a non usare conservanti e aromi artificiali, a non vendere tonno rosso, pesce spada, squalo e salmone, a rischio d'estinzione. Sempre nel Mercato si trovano i Presìdi del mare dove i pescatori portano esempi concreti di come siano riusciti a trovare equilibrio tra la necessita di svolgere le loro attività e la tutela dell'ambiente marino.
A Genova tornano i Laboratori dell'acqua, dove avere informazioni e approfondire tanti aspetti dell'ecosistema mare con gli esperti, e le Cucine di strada, dove scoprire le specialità gastronomiche dei diversi territori. Da non perdere il Bistrot dell'Alleanza, spazio speciale in cui gustare piatti a base di pesci locali e di stagione cucinati da cuochi provenienti da tutto il mondo impegnati a proteggere la biodiversità. L'Enoteca non mancherà di aiutare il pubblico ad accompagnare ogni degustazione con un buon bicchiere di vino. Slow Fish ha coinvolto anche il vicino Acquario che partecipa a iniziative per bambini e famiglie e ospita la Guida agli extravergini 2013 di Slow Food Editore, con degustazione degli oli segnalati. La manifestazione collabora con il Mercato Ittico di Genova, dove si svolgono l'Asta del Pesce fresco e attività didattiche.
E per staccare dai sapori del mare c'é l'imbarazzo della scelta perché alle spalle di Slow Fish si staglia il più vasto centro storico d'Europa, con il Sistema dei Rolli, i Palazzi Patrimonio Unesco e i Musei di Strada Nuova, i vicoli e le botteghe storiche, il Galata Museo del Mare, i Parchi di Nervi e le sue scogliere a picco sul mare. (ANSA).
Comunicato di Amnesty International
Dopo la fiducia accordata dal parlamento, la direttrice generale di Amnesty International Italia Carlotta Sami ha scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta auspicando un impegno sin dall'avvio delle attività di governo in favore dei diritti umani.
"Il governo, di qualsiasi natura e composizione esso sia, è un attore fondamentale per la realizzazione di importanti passi in avanti del nostro ordinamento nei confronti dei diritti umani, la cui stringente urgenza è da tempo evidenziata dagli obblighi di diritto internazionale in capo all'Italia. I diritti umani, quindi, devono essere messi al centro dell'azione governativa, anche e soprattutto quando venga individuata una lista di provvedimenti urgenti per il paese che goda del sostegno della grande maggioranza delle forze politiche parlamentari" - è scritto nella lettera.
Per questo motivo, Amnesty International Italia ha sottoposto al presidente del Consiglio Enrico Letta la sua Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia, che chiede a tutte le forze politiche un preciso impegno sulle seguenti richieste:
L'Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia, lanciata in occasione della campagna elettorale, è stata firmata dai leader delle forze politiche attualmente rappresentate nel governo (Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi, Mario Monti e Marco Pannella) e da altri 437 candidati (il 90% dei quali ha risposto sì a tutti i punti), di cui 117 sono poi stati eletti in parlamento.
Nell'augurare buon lavoro al presidente del Consiglio, Carlotta Sami ha preannunciato la richiesta di un incontro con lo stesso primo ministro e coi ministri competenti sui temi contenuti nell'Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia.
La lettera di Fabrizio Sebastiani*
Come preannunciato recentemente dal "Foglietto", il Consiglio di Amministrazione del Cnr, nella riunione del 19 aprile 2013, ha varato uno scorrimento delle graduatorie del concorso di progressione ex art. 15 per complessive 82 unità di personale.
Redazione
Sarà il 4 maggio a Milano la manifestazione indetta dalla rete per la Mobilità Nuova, un’alleanza di cittadini e associazioni che chiedono che le politiche di trasporto mettano al centro i bisogni delle persone e non più soltanto il diritto all’uso dell’automobile privata.
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