Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste di Marc Augé, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014, pp.104, euro 11.
Noto al grande pubblico per l’invenzione dei non-luoghi (stazioni, aeroporti, supermercati,ecc), Marc Augé ha concentrato da ultimo la sua attenzione sul tempo che passa, ma che non ha età, sicché può dirsi che la vecchiaia non esiste
Questa, in sintesi, la tesi dell’autore, per il quale, in un certo qual modo, il tempo è un’illusione. Ciò non significa che il tempo non trascorra, ma soltanto che ciò che rileva è come ciascuno lo vive.
In verità, è solo da un certo momento in poi che la domanda “quanti anni hai?” (terribile nella versione inglese, che chiama in causa direttamente la vecchiaia) ci reca un certo fastidio, così come avvertiamo di essere percepiti come vecchi solo quando qualcuno ( ma sono sempre meno a farlo) ci cede il posto in metropolitana.
Tuttavia, al di là di quello che possono pensare gli altri, ognuno di noi percepisce la propria età in modo diverso. Al riguardo, Augé ci tiene a sottolineare che “chi dimostra la sua età l’accetta supinamente, è passivo e subisce: dimostrare la propria età significa lasciarle prendere le leve del comando”.
E’ necessario, dunque, “reagire”, assumendo un atteggiamento, se non da giovane, quanto meno non da vecchi stagionati, magari aggiornando il modo di parlare, arricchendolo con quello dei propri nipoti. In particolare, occorre fare attenzione soprattutto a ciò che spesso si accompagna alla vecchiaia, come la solitudine e la malattia, ricordando che la prima non è ineludibile e che la seconda, entro certi limiti, può essere gestita.
Un invito a non gettare la spugna ci viene, ricorda Augé, anche dal noto aforisma lapalissiano: “Cinque minuti prima di morire, Monsieur de La Palisse era ancora in vita”.
Le età della vita scorrono a ritmo accelerato, come ci ricordano tutti gli animali che abbiamo avuto, dei quali rinunciamo a sostituire l’ultimo che se ne è andato, riconoscendo così che anche noi siamo mortali. Ma invecchiare è anche un privilegio non a tutti concesso, che dà l’occasione di vivere cose che si erano solo immaginate.