Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 03 Lug 2024

“Exodus – Dei e Re”, di Ridley Scott, con  Christian Bale, Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Ben Kingsley, John Turturro, Aaron Paul, María Valverde, Indira Varma, Emun Elliott, Ben Mendelsohn, Golshifteh Farahani, Adrian Palmer, Hiam Abbass; durata 154’, nelle sale dal 15 gennaio 2015, distribuito da 20th Century Fox.

Affrontare un nuovo adattamento dell’Esodo biblico, riuscendo a fondere le esigenze spettacolari del cinema mainstream con lo spirito illuminista e razionale di una rilettura moderna della storia di Mosè e della fuga degli ebrei dall’Egitto era un’operazione quasi impossibile per molti. Serviva una mano efficiente, adatta e capace.

Il maestro Ridley Scott, autore di capolavori come Blade Runner e I duellanti e già abituato al peplum grazie all’esperienza de Il Gladiatore e dei sottovalutati Robin Hood e Le Crociate, era il profilo giusto.

Il cineasta inglese, dopo l’affascinante delirio spirituale del Noah di Darren Aronofsky, era chiamato a dare un’interpretazione inedita dei Dieci Comandamenti, degna dei maestosi precedenti (come il kolossal di De Mille con Charlton Heston) e capace di intercettare le esigenze cinematografiche del pubblico del 2015.

Scott e i suoi sceneggiatoti (tra cui spicca Steven Zaillian) hanno il coraggio di raccontare una storia lontana dagli stereotipi biblici e dalla cultura popolare, evitandoli sempre, con forza, anche nei momenti più canonici (le piaghe, la separazione delle acque, la scrittura dei comandamenti).

I personaggi di Exodus – Dei e Re sono uomini concreti, pieni di difetti e frustrazioni, talmente attuali da sfuggire ai legami del genere storico. Oltre a un Ramses ambizioso e arrogante (il convincente Joel Edgerton), vero villain mosso dai peggiori istinti e arroganze umane, è il tormentato Mosè di Christian Bale a sorprendere. Attore viscerale e passionale (alcune volte anche all’eccesso), Bale decide di rappresentare non un profeta o un condottiero, ma un uomo pieno di dubbi, diviso tra lo spirito del guerriero fanatico votato alla propria causa e il padre di famiglia disgustato dalla violenza che è costretto ad accettare.

Se la trovata agnostica di mantenere una continua ambiguità sulla vera natura delle rivendicazioni degli ebrei e di Mosè (è il volere di Dio o la pazzia di un uomo?) è intrigante ma già vista (è ormai un’abitudine contemporanea quella di rileggere i classici spogliandoli dal mito), diverte vedere la bigotta Hollywood mostrare un Padre Eterno letteralmente rappresentato come un bambino iroso, violento, assetato di vendetta e rabbia.

Osteggiato da molte comunità religiose (nei proseliti del profeta di Bale molti hanno voluto vederci una critica alle politiche del governo israeliano) e bistrattato da diversi critici, incapaci di vedere oltre il velo della superficie, Exodus è un’opera mastodontica e complessa, un film che fa pesare ogni scena e ogni dialogo, l’ennesima conferma della carriera di un regista sottovalutato ma con un’idea precisa della propria filmografia.

Nonostante le cadute e gli errori di valutazione, Ridley Scott regala comunque, a ogni film, Spettacolo al proprio pubblico, scegliendo spesso strade difficili e sbagliate, ma sempre sincere e passionali.

Come il proprio personale Mosè, Scott è consapevole dei difetti e dei limiti ma, nonostante sappia di dovere combattere battaglie ingiuste, con mezzi non condivisibili, è disposto ad accettare di buon grado di sporcarsi le mani per un fine più grande: fare e donare Cinema.

*Critico cinematografico

empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...
empty alt

Pescara, città giovane e “moderna”. Non è città per giovani

Chi scrive ha i suoi 74 anni e non pretende in nessun modo di farsi interprete di questioni che...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top