Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 05 Dic 2025

L’arte di scomparire. Vivere con discrezione, di Pierre Zaoui, Il Saggiatore, Milano, 2015, pp.138, euro 11.

Recensione di Roberto Tomei

Da sempre la discrezione è stata esperienza “rara, ambigua e infinitamente preziosa”, tanto che tutte le morali e tutte le culture hanno raccomandato, in un modo o nell’altro, qualche forma di discrezione.

E, infatti, per delineare i tratti di questa esperienza, l’autore ha potuto giovarsi dell’ausilio di opere di grandi maestri, che egli molto opportunamente richiama nel suo saggio: da Kafka a Blanchot, da Deleuze a Virginia Woolf e Walter Benjamin.

In una società che vive di trasparenza e apparenza, con una spiccata tendenza alla spettacolarità, questo di Zaoui è decisamente un libro controcorrente. Consiglia, infatti, di spegnere i riflettori, abbassare il volume e vivere nell’anonimato. In un mondo che ci vuole sempre connessi, presenti se non protagonisti, staccare e sparire, imponendosi un intervallo o una tregua, è una difficile scelta di vita, un atto tanto volontario quanto  consapevole, che acquista i contorni di un’arte, quella appunto della discrezione.

Per averne un’idea, occorre pensare al piacere, tutto baudelairiano, di perdersi  tra la folla della metropoli, la gioia di osservare senza essere osservati, che è al contempo sollievo di poter placare finalmente l’ansia di mostrarsi. L’anima discreta offre così al mondo una presenza giusta, misurata, lontano dalla paura o dal desiderio di essere notati. Forse senza esserne consapevoli, è un’esperienza che in tanti abbiamo provato, quando ci rechiamo all’estero e assaporiamo l’assoluta libertà di non essere riconosciuti.

La discrezione è arte della scomparsa, ossia di rendere la propria presenza impercettibile. Un sottrarsi che non significa negarsi, ma che serve ad affermare se stessi e, al contempo, a far scomparire quel che ci definisce.

Le anime discrete, sostiene l’autore, sono quelle che fanno il mondo , “senza di esse, più nulla può reggere”, onde ci si deve augurare che anime simili non scompaiano mai, schiacciate definitivamente dall’onnivisibilità.

Alla domanda, dunque, se ancora sia possibile oggi, tra selfie e YouTube, essere discreti, Pierre Zaoui non esita a rispondere positivamente, identificando nella discrezione la nuova faccia della modernità, frutto delle libertà offerte dalle nostre società democratiche.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
empty alt

UniTrento ospita seminario su “Migrazioni, salvataggi in mare e geografie del Mediterraneo”

Un mare che unisce e divide, che accoglie e respinge, che salva e troppo spesso inghiotte: il...
empty alt

“The Teacher”, film di lotta ispirato a fatti reali sulla tragica realtà palestinese

The Teacher, regia di Farah Nabulsi, con Saleh Bakri (Basem El-Saleh), Imogen Poots (Lisa),...
empty alt

La sfida di Schlein a Meloni? Iniziativa inopportuna

La Schlein lancia la sua sfida a Giorgia Meloni: vengo ad Atreju se a sfidarmi sei tu Giorgia....
empty alt

Ponte sullo Stretto, rese note le motivazioni del disco rosso della Corte dei conti

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data...
Back To Top