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Mercoledì, 03 Lug 2024

L’inafferrabile presente, di Achille Massimiliano Chiappetti, Passigli Editore, Firenze, 2013, pp.121. euro 14,50.

Recensione di Roberto Tomei

Il prossimo 16 aprile alle 18:00 nel Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, i Lions presentano l’opera poetica di Achille Massimiliano Chiappetti con il patrocinio del Comune.

Si tratta di un’occasione particolare: il poeta è una figura di spicco del movimento, che vuole riproporre una lirica classica e moderna al contempo.

Chiappetti supera il movimentismo che ha avvilito ogni forma d’arte nello scorso secolo. Propone poesie accessibili e commoventi che trasmettono sentimenti e messaggi colmi di significati che si riallacciano alla grande tradizione poetica europea sin da Giacomo Leopardi. Essi riconciliano con la poesia, mostrando che questa può donare godimento non solo intellettuale ma anche sentimentale e avere tuttora significati universali e condivisi.

Di lui, il massimo critico letterario italiano, Giorgio Bàrberi Squarotti, ha detto, infatti, che: “la Sua opera alterna suasivamente e grandiosamente memoria, moralità, storia e vita con mirabile incisività sempre. È una lezione di verità.

Un altro pregio dell’opera di Chiappetti è costituito dalla coerenza complessiva del suo disegno poetico, per come si è espresso nei suoi tre ultimi volumi, che non sono mere “raccolte” bensì tappe di un progetto unitario.

Con il primo, “Topas”, (2004) il poeta ha mostrato il valore della contentezza, in antitesi con il pessimismo, come strumento di gestione della vita.

Con “I tempi del tempo” (2006) Chiappetti ha mostrato il ruolo della memoria per fare tornare il passato e dare più sostanza alla sensazione del vivere perché noi siamo ciò che abbiamo fatto.

Con “L’inafferrabile presente” (2013), infine, il poeta ha voluto valorizzare la capacità di “sentire” il presente, il motivo conduttore dell’opera essendo costituito dalla certezza che l’abilità di vivere (ossia di afferrare ogni istante e di goderne) è legata a due fattori: l’attitudine a non lasciarci ferire dal vuoto che ci circonda e, di contro, l’amore per la vita.

Sarà un’ottima occasione per ascoltare questa poesia vitale e intensa dalla voce dell’autore e di Stefano Di Sando, attore e doppiatore, “la voce di De Niro”. Un paio d’ore di cultura, di commozione e di introspezione.

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