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Domenica, 19 Mag 2024

Con sentenza n. 6392/2018 dell’8 giugno scorso, la III Sezione del Tar Lazio ha deciso, accogliendolo, il ricorso per l’annullamento del giudizio di non idoneità all’Asn a professore di I fascia per il settore concorsuale 06/D2- Endocrinologia, nefrologia e scienze dell’alimentazione e del benessere – tornata 2016.

Nel caso in esame, la commissione di concorso, evidentemente molto distratta, non si è addirittura accorta dei titoli presentati dal candidato, mentre il Miur nemmeno si è costituito in giudizio.

Il giudice rileva così che possono trovare accoglimento le censure che lamentano il mancato riconoscimento di titoli che sono stati rubricati dalla Commissione:

- sub “c”, ovvero “Responsabilità scientifica per progetti di ricerca internazionali e nazionali, ammessi a finanziamento sulla base di bandi competitivi che prevedano la revisione tra pari”, voce riguardo alla quale la Commissione ha omesso di rilevare la presenza, nella domanda dell’interessato, del “Progetto Regione Sicilia", senza motivare tale omissione nel giudizio;

- sub “d”, “Partecipazione a comitati editoriali…”, in quanto la Commissione non ha rilevato che il ricorrente, nella sua domanda di partecipazione, accanto a numerosi scritti, aveva segnato anche il ruolo di “Editorial board” di riviste in lingua inglese (si vedano ad esempio i punti 13 e 22 della pagina 25 dell’allegato 15 al ricorso, che riproduce la domanda del candidato);

- sub “e”, “Partecipazioni a collegi dei docenti”, la Commissione avendo omesso di verificare la segnalata partecipazione del ricorrente a due collegi, l’uno relativo al dottorato in “Scienze Nefrologiche” 13° ciclo presso l’Università di Napoli e l’altro relativo al dottorato di ricerca in “Medicina sperimentale clinica e fisiopatologia cellulare presso l’Università di Catania;

Ritenuto, perciò, che per tali voci di valutazione, come per le altre per cui la Commissione non ha ravvisato il possesso dei titoli sebbene il candidato avesse indicato degli elementi nella sua domanda, l’organo di valutazione avrebbe dovuto motivare l’esclusione dei titoli dalla valutazione, o, al contrario, invitare l’interessato ad integrare la propria domanda;

considerato, altresì, il ricorso fondato e da accogliere, con conseguente annullamento del diniego di abilitazione gravato, il giudice ha ordinato al Miur di sottoporre il candidato a nuova valutazione da parte di Commissione avente composizione integralmente diversa da quella che ha operato nel termine di giorni sessanta dalla comunicazione o notificazione della illustrata sentenza.

Davanti a esiti come questo, dopo aver in altra sede prospettato, al fine di scongiurarne la ripetizione, l’opportunità di organizzare corsi di preparazione al ruolo di commissario, cominciamo a chiederci se non sia il caso di sanzionare certi comportamenti, con l’esclusione dei commissari “sciattoni” dalle commissioni dei futuri concorsi. Potrebbe trattarsi di un deterrente da non sottovalutare.

Una bella figura non l’ha fatta nemmeno il Miur, che, non costituendosi in giudizio, ha aggiunto la sua distrazione a quella dei commissari, ai quali una tiratina di orecchie, comunque, potrebbe ben farla.

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