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Martedì, 23 Apr 2024

Il Parco nazionale della Val Grande, con sede legale in Cicogna (frazione del Comune di Cossogno) e sede operativa nel Comune di Vogogna, è stato istituito con decreto ministeriale del 2 marzo 1992, mentre l’Ente cui è affidata la gestione è nato con Dpr 23 novembre 1993.

 Il Parco è ubicato nella Regione Piemonte e comprende 13 Comuni (Aurano, Beura-Cardezza, Caprezzo, Cossogno, Intragna, Malesco, Miazzina, Premosello-Chiovenda, San Bernardino Verbano, Santa Maria Maggiore, Trontano, Valle Cannobina, Vogogna), tutti in Provincia di Verbano-Cusio-Ossola.

Dalla Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2018 dei 22 Enti parco nazionali, redatta dalla Sezione controllo Enti della Corte dei conti, trasmessa alle Presidenze del Parlamento lo scorso 9 luglio, si apprende, tra l’altro,che, nonostante l’Ente sia stato tra i primi a deliberare il Piano per il Parco, le procedure per l’approvazione definitiva del medesimo, come anche degli altri strumenti di pianificazione (Regolamento e Piano pluriennale economico e sociale (PPES), sono ancora in itinere.

Lo Statuto, integrato dall’Ente con le disposizioni contenute nel Dpr 73/2013, è stato approvato con decreto del Ministero dell’ambiente del 16 ottobre 2013.

Quanto agli organi dell’Ente previsti dal predetto Statuto, il Presidente è stato nominato con decreto ministeriale del 3 dicembre 2015; il Consiglio direttivo, costituito con decreto del 29 dicembre 2014, successivamente integrato nel 2015 e modificato nel 2019 e nel 2020, è attualmente in regime di prorogatio; il vice Presidente è stato eletto, come da Statuto, dal Consiglio direttivo al proprio interno, con delibera del 27 marzo 2015; in pari data, lo stesso Consiglio ha costituito la Giunta esecutiva.

Dal 2016, a seguito dell’abolizione delle Comunità montane, disposta con leggi regionali nn. 11/2012 e 3/2014, e della creazione delle Unioni montane di comuni, la Comunità del Parco, risulta composta dal Presidente della Regione Piemonte, dal Presidente della Provincia di Verbano-Cusio-Ossola e dai sindaci dei 13 comuni compresi nell’area del Parco.

Il Collegio dei revisori dei conti è stato nominato dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), con decreto del 4 agosto 2015.

Il Direttore dell’Ente è stato nominato con decreto del Ministero dell’ambiente del 11 giugno 2015, mentre il relativo contratto di lavoro è stato sottoscritto il 16 giugno 2016.

Le funzioni di vigilanza e controllo del Parco nazionale della Val Grande vengono svolte ex lege dal Coordinamento territoriale Carabinieri per l’ambiente (CTCA), con un organico che, al 31 dicembre 2018, era pari a 19 unità.

Le unità di personale in forza all’Ente al 31 dicembre 2018 erano pari a 11, di cui 10 di ruolo, con contratto a tempo indeterminato, e uno – quello del Dirigente amministrativo – a termine.

La spesa per il personale, nel 2018, al netto del Tfr e degli oneri per il CTCA, è stata pari ad euro 450.263, con un incremento del 6,1 per cento rispetto al 2017. Quanto agli oneri per il CTCA, che non comprendono le competenze stipendiali fisse che sono a carico del Ministero della Difesa, la Corte dei conti evidenzia che l’Ente Parco della Val Grande, a differenza di tutti gli altri Enti omologhi, imputa i medesimi oneri tra le "uscite per il personale in servizio" e non tra le "uscite per prestazioni istituzionali".

Con riferimento all’attività istituzionale, la citata Relazione della Corte dei conti evidenzia che, nel corso del 2018, l’Ente è stato impegnato in numerosi progetti, tra i quali: rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) per il quinquennio 2018-2022; “Sesia Val Grande Unesco Global Geopark”, per il completamento della “Via geoalpina”; Life12Nat/It/000807 “Wolfalps”, per il ritorno del lupo sulle Alpi; “IdroLife”, per l’educazione di più target di riferimento sulle funzionalità fluviali, la fauna ittica e la risorsa acquatica; la prosecuzione delle attività di monitoraggio della biodiversità animale in ambiente alpino; Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, finalizzato alle infrastrutture turistico-ricreative ed informazioni turistiche; attività di riqualificazione ordinaria e straordinaria della rete sentieristica del Parco.

In materia di contenzioso, l’Ente, alla fine dell’esercizio 2018, ha segnalato la pendenza di un giudizio passivo innanzi al Tar Piemonte, con il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato, avente ad oggetto l’ampliamento dei confini del Parco sul territorio del Comune di Verbania. Analogo ricorso è stato notificato all’Ente nel corso del 2019, per l’ampliamento dei confini dello stesso Parco sul territorio del Comune di Caprezzo.

Quanto al risultato della gestione finanziaria 2018, il conto consuntivo del Parco si è chiuso con un avanzo di competenza di euro 527.724, in notevole incremento rispetto al 2017 (euro 123.292).

Il risultato positivo è ascrivibile quasi interamente alla gestione corrente, che ha fatto registrare un saldo di euro 494.707, in crescita del 7,1 per cento rispetto al 2017, quando era stato pari ad euro 461.834, per effetto della consistente diminuzione delle spese (-14%), passate da euro 1.384.471 a euro 1.190.710.

La gestione in conto capitale si è chiusa con un avanzo di euro 33.018, mentre l’esercizio precedente aveva registrato un disavanzo di euro 338.542. Tale risultato è stato determinato dal forte incremento delle entrate (euro103.000, nel 2017; euro 342.039, nel 2018), con un aumento percentuale del 232,1 per cento, e da una consistente diminuzione delle spese (-30 per cento).

La gestione corrente è stata alimentata per il 77 per cento dai trasferimenti statali che, alla fine del 2018, sono stati pari ad euro 1.297.648 euro, con una notevole contrazione (-25,9%) rispetto al 2017, quando erano stati di euro 1.750.963 euro.

Nessun trasferimento di fondi da parte di Regione, Provincia e Comuni; assai ridotto quello di altri enti, sia pubblici (1.000 euro, -98,5% rispetto al 2017) che privati (22.000 euro).

Anche le modeste entrate derivanti dalla “vendita di beni e prestazione servizi”, nel corso dell’esercizio in esame, hanno subito una forte diminuzione (-29,9 per cento), passando da euro 25.148, nel 2017, a euro 17.627, nel 2018, costituite essenzialmente dai proventi derivanti dalla gestione delle strutture, dalla vendita di pubblicazioni e di prodotti, con una incidenza di appena l’1% per cento sul totale delle entrate correnti.

Sempre tra le entrate correnti, la Corte dei conti segnala la voce “poste correttive e compensative di spese correnti”, con un importo di euro 347.141, di cui 346.185 a titolo di “indennizzo assicurativo per i danni causati da un incendio”.

Quanto alle spese correnti, la contrazione del 14%, cui già si è fatto riferimento, è da ascrivere in gran parte alla consistente riduzione della voce “trasferimenti passivi” (-65,3%), che da 366.253 euro è passata a euro 126.991.

In diminuzione (-10,4 per cento) anche le spese per prestazioni istituzionali, scese da 323.685 a euro 289.989, con forte riduzione (-89,4 per cento) dello stanziamento per “educazione ambientale”, ridotto ad euro 6.322 (59.660, nel 2017) e manutenzione sentieri (-35,5 per cento).

Le spese in conto capitale, diminuite, come già detto del 30%, sono risultate pari ad euro 309.021 (euro 441.542, nel 2017); al riguardo, significativa la forte diminuzione della voce “acquisizione di immobilizzazioni tecniche” (-66,5%), passata da euro 102.619 ad euro 34.355 euro.

Il conto economico 2018, infine, ha chiuso con un avanzo di euro 168.412, nettamente maggiore di quello registrato alla fine dell’esercizio 2017 (euro 96.483). Tale risultato ha determinato una crescita del 4,8% del patrimonio netto dell’Ente, che si è assestato ad euro 3.698.252.

(21 – continua)

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