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Venerdì, 26 Apr 2024

Il Parco nazionale del Vesuvio, con sede legale a Ottaviano (Napoli), è stato istituito dalla legge 394/1991, mentre l’Ente cui è affidata la gestione è nato con Dpr 23 novembre 1993.

Il Parco è ubicato nella Regione Campania e comprende 13 Comuni (Boscoreale, Boscotrecase, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, San Giuseppe Vesuviano , San Sebastiano al Vesuvio, Sant' Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Trecase), tutti appartenenti alla Città metropolitana di Napoli.

Dalla Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2018 dei 22 Enti parco nazionali, redatta dalla Sezione controllo Enti della Corte dei conti, trasmessa alle Presidenze del Parlamento lo scorso 9 luglio, si apprende, tra l’altro, che lo Statuto è stato adottato dal Consiglio direttivo dell’Ente con delibera del 17 settembre 2013 ed approvato con decreto ministeriale il 16 ottobre 2013.

Il Piano del Parco - approvato con deliberazione della Giunta regionale della Campania il 13 aprile 2007 (ratificata dal Consiglio regionale il 19 gennaio 2010) - allo stato, avendo validità decennale, è in scadenza, per cui l’Ente ha avviato la fase di aggiornamento.

Quanto al Regolamento del Parco, ad aprile 2017 il Consiglio direttivo ha recepito le osservazioni del Ministero dell’ambiente e, pertanto, è in corso l’istruttoria per la relativa approvazione.

Un altro strumento di pianificazione, vale a dire il Piano pluriennale economico e sociale (PPES), avente durata quadriennale, redatto per il periodo 2001-2005, non ha mai ottenuto l’approvazione della Regione Campania, per cui – essendo decorso un notevole lasso di tempo – si rende necessaria la predisposizione di un nuovo Piano.

Con decreti ministeriali del 26 aprile 2016 e del 11 gennaio 2017, sono stati nominati, rispettivamente, il Presidente dell’Ente e il Consiglio direttivo che, a sua volta, con deliberazione in data 21 febbraio 2017, ha nominato, al suo interno, il vice Presidente e la Giunta esecutiva.

La Comunità del parco è costituita dal presidente della Regione Campania, dal Sindaco metropolitano e dai Sindaci dei 13 Comuni compresi nell’area del Parco.

Il Collegio dei revisori, attualmente in carica, è stato costituito con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) del 24 maggio 2016.

Il servizio di vigilanza e controllo dell’area rientrante nel Parco è affidato al Reparto Carabinieri del Parco nazionale del Vesuvio che, alla data del 31 dicembre 2018, contava 24 unità di personale.

Il Direttore, attualmente in carica, stato nominato, per un quinquennio, con decreto del Ministero dell’ambiente del 8 maggio 2018; il relativo contratto di lavoro di diritto privato a tempo determinato è stato stipulato in data 15 giugno 2018.

Le unità di personale in forza all’Ente al 31 dicembre 2018 erano pari a 14, tutti con contratto a tempo indeterminato.

Le spese per il personale, alla fine dell’esercizio 2018, al netto del Tfr, sono state pari ad euro 690.039, con un incremento del 12,6 per cento rispetto al 2017, quando, però, nessun onere era stato sostenuto per il Direttore, le cui funzioni dal 1° dicembre 2016 erano state affidate ad un funzionario interno di Area C.

Per quanto attiene all’attività istituzionale, dalla predetta Relazione della Corte dei conti si evince che l’Ente, nell’ambito della tutela del territorio, per continuare a garantire una sicura fruizione dei luoghi, fortemente ridotta dagli incendi dell’estate del 2017, ha indirizzato in tre diverse direzioni le attività finalizzate alla progettazione di interventi fondamentali per il Piano pluriennale denominato “Il grande progetto Vesuvio”, approvato dal Consiglio direttivo nel mese di settembre del 2017.

In particolare, tali attività hanno riguardato “pianificazione di interventi forestali mirati alla bonifica ed al recupero delle aree percorse dal fuoco nel luglio 2017”, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli; “riqualificazione della rete dei sentieri con il recupero dei centri storici abbandonati di risalita al Somma Vesuvio dai tredici Comuni dell’area parco e la definizione di integrazioni della rete infrastrutturale verde” e, da ultimo, “attuazione dei progetti di accessibilità a basso impatto ambientale per le due risalite al Gran Cono...”.

Inoltre, per la valorizzazione e della fruizione turistica del territorio, l’Ente Parco ha sottoscritto una convenzione con la Città metropolitana di Napoli, mettendo a disposizione risorse finanziarie per l’acquisto di materiale e attrezzature al fine di realizzare lavori di manutenzione di sentieri e aree verdi.

Per la promozione del territorio, l’Ente è stato partner di molti eventi realizzati da associazioni in ambito sportivo, culturale, enogastronomico e ambientale; a seguito di convenzione con la Società campana per i beni culturali (Scabec), è stata realizzata la “Ercolano Vesuvio Card”, un biglietto integrato, che permette di visitare il Cratere del Vesuvio, gli Scavi di Ercolano e il Museo archeologico virtuale. Inoltre, sempre nel 2018, sono iniziate le attività di allestimento del “Museo del Parco nazionale del Vesuvio”, ultimato nel 2017, e avviati i progetti per la realizzazione di mostre di reperti archeologici.

In materia di lotta all’abusivismo edilizio, l’Ente, nel corso del 2018, ha emesso 28 ordinanze di demolizione e di riduzione in pristino (ex art. 29, legge 394/1991). Nella stessa annualità, congiuntamente con le procure territorialmente competenti, nell’ambito del piano di abbattimento dei manufatti edilizi abusivi, sono stati inclusi 8 obiettivi di demolizione per un importo totale impegnato di euro 1.167.328 (di cui euro 939.180, a valere sulle risorse proprie dello stesso Ente ed euro 228.148 sui trasferimenti del Ministero dell’ambiente vigilante); inoltre, sono stati eseguiti 7 obiettivi, identificati nelle annualità precedenti.

Il contenzioso pendente al 31 dicembre 2018, comprendeva 114 procedimenti (di cui 112 passivi e 2 attivi), di cui 24 in materia civile, 89 in materia amministrativa e 1 in materia penale, tutti con il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato.

I procedimenti conclusi con esito favorevole all’Ente sono stati 38, di cui 3 in materia civile (1 procedimento è stato appellato in Cassazione) e 35 in materia amministrativa (4 procedimenti sono stati appellati al Consiglio di Stato).

I procedimenti con esito sfavorevole all’Ente sono stati 15, di cui 6 civili (con pagamento di spese per euro 3.860) e 9 amministrativi (con spese pari ad euro 7.000).

Infine, dalla già citata Relazione della Corte dei conti, si rileva che, nell’ambito di due procedimenti penali, per i territori dei Comuni di Boscotrecase, Trecase e Torre del Greco, è in corso di valutazione la stima del danno ambientale, per l’effettuazione della quale l’Ente ha chiesto supporto agli esperti del Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II; il danno complessivo, diretto (perdita di legname, riduzione della fruizione turistica) ed indiretto (protezione idrogeologica, immissione di co2, riduzione dei servizi di impollinazione) è stato stimato in oltre 17 milioni di euro.

Sempre nel corso del 2018, l’Ente ha sottoscritto importanti accordi e convenzioni col suddetto Dipartimento di Agraria, “per l’esecuzione di studi interdisciplinari per la programmazione degli interventi di ricostruzione e difesa del suolo delle aree percorse da incendio nell’estate del 2017”; col Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli, per la “Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione”; col Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli, per lo “Studio e Monitoraggio della mesofauna nelle aree protette italiane”; con gli Enti parco del Gargano, dell’Alta Murgia, dell’Aspromonte e del Pollino, per lo “Studio e Monitoraggio della mesofauna nelle aree protette”.

Quanto al risultato della gestione finanziaria 2018, il conto consuntivo del Parco si è chiuso con un disavanzo di competenza di euro 2.524.642, in forte controtendenza rispetto all’esercizio 2017, che aveva registrato un avanzo di euro 1.553.827.

Tale risultato negativo è stato determinato dal consistente disavanzo della gestione in conto capitale, cresciuto del 555,5 per cento, essendo passato da -620.398 euro (nel 2017) a -4.066.795 (nel 2018) e dalla contemporanea diminuzione (-29,1 per cento) dell’avanzo della gestione corrente, ridottosi da euro 2.174.225 (nel 2017) ad euro 1.542.153 (nel 2018).

Le entrate correnti derivano per il 79,5% dalla “vendita di beni e prestazioni di servizi”, pari ad euro 5.928.865 euro (+7,5%, rispetto al 2017) e sono rappresentate per euro 5.928.299 dagli introiti della gestione della Riserva Tirone-Alto Vesuvio.

I trasferimenti statali, pari a complessivi 1.498.480 euro, hanno inciso soltanto nella misura del 20,1 per cento sul totale delle entrate correnti. Per la Corte dei conti, “Ciò denota, come già nei precedenti esercizi finanziari, una notevole capacità di autofinanziamento”.

Le entrate in conto capitale, assenti nel 2017, sono state pari ad euro 123.599, derivanti da un finanziamento della Regione Campania (PSR2014-2020-Piano di gestione Siti Natura 2000).

Per quanto riguarda le spese correnti, quelle di funzionamento hanno pesato in misura contenuta sul totale (16,5%); la quota relativa agli Organi, pari a complessivi 78.834 euro, è risultata sostanzialmente stabile mentre, come dianzi evidenziato, sono aumentate del 12,6 per cento quelle per il personale.

Le spese per le prestazioni istituzionali, con euro 4.894.531 (+16,3%, rispetto al 2017), hanno inciso per l’82,8% sul totale, un dato che la Corte giudica positivamente. La spesa di importo maggiore, euro 4.722.648 (+21,4%, rispetto al 2017) è stata quella per la gestione dei servizi erogati nella riserva Tirone-Alto Vesuvio (per guide, servizio di biglietteria, servizio ambulanza, e altro).

Le spese in conto capitale hanno registrato un aumento decisamente consistente (+575,4, rispetto al 2017), risultando pari ad euro 4.190.394.

Tale crescita è dipesa dall’aumento degli investimenti sostenuti per la tutela dell’ambiente, pari a euro 2.214.529 (euro 529.132, nel 2017) – che hanno inciso sul totale delle uscite in conto capitale nella misura dell’52,8 per cento – cui si è sommato l’aumento delle spese sostenute per l’acquisizione beni durevoli e opere immobiliari che, risultate pari ad euro 1.687.675 (euro 28.960, nel 2017), hanno inciso sul totale nella misura del 40,3 per cento.

L’esercizio in esame, poi, ha evidenziato una riduzione dell’avanzo di amministrazione (-11,2%), passando da euro 11.773.374 a euro 10.449.702 euro, di cui euro 9.774.955 disponibili e 674.747 vincolati al Tfr del personale dipendente.

Il conto economico 2018, infine, si è chiuso con un utile di euro 2.659.921 (+3,9% rispetto al 2017). Tale risultato ha determinato una crescita del 16,7% del patrimonio netto dell’Ente, che si è assestato ad euro 18.554.693.

(22 – fine)

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