I suoi farmaci contro l’HIV/AIDS riducono fino al 90% il serbatoio di virus latente che è inattaccabile dalla sola terapia antiretrovirale.
Barbara Ensoli è nata a Latina nel 1960, ha studiato a Roma, poi a Bari. Laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Immunologia, ha lavorato per dieci anni ai National Institutes of Health (USA) durante i quali ha conseguito il dottorato di ricerca. Dal 2005, dirige il Centro Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, per la ricerca su HIV/AIDS.
Non appena, nei primi anni Ottanta, fece capolino l’Aids, la piaga di fine secolo, si cominciò a sperare in un vaccino e Barbara Ensoli ha iniziato le sue ricerche per trovarlo, che continuano ancora oggi.
Per quanto riguarda l'HIV, il concetto di “vaccino” si riferisce a un farmaco in grado sia di proteggere sia gli individui che non hanno contratto HIV che di avere un effetto terapeutico per le persone che l'hanno già contratto.
Lo studio pubblicato dalla scienziata nel febbraio 2019 su Frontiers in Immunology riporta risultati che hanno aperto nuove prospettive per una cura ‘funzionale’ dell’HIV, in grado di controllare il virus anche dopo la sospensione dei farmaci.
“In tal modo, si profilano opportunità preziose per la gestione clinica a lungo termine delle persone con HIV, riducendo la tossicità associata ai farmaci, migliorando l'aderenza alla terapia e la qualità di vita, problemi di grande rilevanza soprattutto in bambini e adolescenti, con l’obiettivo, in prospettiva, di giungere all’eradicazione del virus”.
Una mente eccellente che siamo riusciti, per fortuna, a non far scappare all’estero.
Per saperne di più: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", pag. 250, Ledizioni, Milano 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza"
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/sara.sesti13