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Continua la bollente estate di attesa per gli oltre 150 aspiranti alla carica di presidente dei dodici enti di ricerca vigilati dal Miur, tra i quali Cnr, Asi, Ingv, Inaf, Ogs e Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Comunicato Usi/RdB
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Il 16 giugno scorso, la Sezione controllo enti della Corte dei conti (Pres. Squitieri, Est. Leone) ha depositato la Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) per gli esercizi 2008-2009.
Mentre il 2008 si è chiuso con un avanzo di 2.189.756 euro, quello successivo ha fatto registrare un disavanzo di 2.308.093 euro.
La relazione dei Revisori dei conti - scrive la Corte - evidenzia, per il 2009, una differenza tra il saldo di cassa come determinato e il saldo (€ 56.800.822) del conto di Tesoreria Unica per operazioni non contabilizzate al 31 dicembre e pari a € 165.566.
Dal documento emerge, inoltre, la notevole incidenza del costo del personale sui costi complessivi, mentre sono in diminuzione le entrate correnti dell’Istituto presieduto da Tommaso Maccacaro.
I giudici contabili evidenziano, poi, l’elevato importo dei residui come fatto non positivo della gestione, osservando comunque che alcuni programmi di ricerca si svolgono in più esercizi e ciò fa sì che all’impegno di spesa nell’esercizio non corrisponda l’effettiva erogazione della stessa spesa, per l’intero, nel medesimo esercizio.
Inquietante, infine, il rilievo che la Sezione di controllo ha desunto dal verbale della seduta del cda dell’Inaf tenutasi a gennaio 2011, secondo cui “l’Istituto non ha accantonato fondi sufficienti per pagare il Tfr dei dipendenti collocati a riposo, per cui vi sono debiti effettivi non coperti”.
Tale ultima vicenda - conclude la Corte - sarà oggetto di una relazione più approfondita in occasione della Relazione sull’esercizio 2010.
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Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dall'Istat, "nel 2010 la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.453 euro, con una variazione rispetto all'anno precedente di +0,5%. Tenuto conto dell'errore campionario (0,6%) e della variazione del fitto figurativo (+0,2%), la spesa risulta stabile in termini reali nonostante la dinamica inflazionistica (+1,5%)". Una precisazione, quest'ultima, non necessaria, ma ampiamente ripresa dai media.
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La legge 122/2010 aveva soppresso l’Ispesl, accorpandolo all’Inail. L’art. 18, co. 21, della manovra finanziaria (Dl 98/2011) ha resuscitato la figura del direttore dell’Ispesl fino al 31 dicembre 2011.
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